CASERTA. Il vicecapogruppo di An, Marco Cerreto, esprime profonda inquietudine sullo svolgimento della seduta straordinaria del consiglio comunale, richiesta dal centrodestra, relativa alla questione Macrico.
In particolare, Cerreto si riferisce al voto contrario espresso dalla maggioranza sullordine del giorno del Pdl riguardante il coinvolgimento dellassise comunale nei procedimenti inerenti la pianificazione, lurbanistica, i lavori pubblici, nonché sulla partecipazione del Consiglio Comunale stesso e degli enti e delle associazioni alliter che porterà alla realizzazione di un parco urbano dellUnità dItalia nellarea ex Macrico. Principio sancito dal protocollo dIntesa del Più Europa, che consentirà a Caserta di ricevere 40 milioni di euro per concorrere al finanziamento dellopera. Quello che è accaduto durante lAssise ha dellincredibile, afferma Cerreto – abbiamo assistito al voto contrario dei consiglieri, compreso il sindaco, su un ordine del giorno che richiamava semplicemente delle norme che consentono la sovranità di tutto il consiglio comunale. E chiaro che la maggioranza e lo stesso Petteruti tendono ad annullare le funzioni del consiglio comunale e la partecipazione della associazioni e degli enti. Infatti, mentre i consiglieri del centrodestra, le associazioni tutte ed il partenariato sociale e privato chiedono da mesi di partecipare ai processi decisionali di pianificazione del Macrico, la maggioranza di centrosinistra nega, come il voto di stasera, questo diritto. E fa di più: vota contro un deliberato che è lo stesso contenuto nella delibera di Giunta Regionale che istituisce il Più Europa, che consente alla città di ricevere 40 milioni di euro al nostro capoluogo, dove appunto si prevede tra gli obblighi dellamministrazione quello di coinvolgere in una catena logica gli enti e il partenariato. Una sconcertante prova di immaturità politica che ci inquieta. Ci appelliamo, dunque, alla terzietà del Presidente del consiglio affinché voglia comunque garantire la trasparenza e la partecipazione della città e di chi è stato democraticamente eletto di poter esercitare il ruolo che la legge ci attribuisce.