“Abbiamo chiesto qualche altro giorno per ultimare il programma di governo”. Così il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, durante la conferenza stampa al Quirinale al termine delle nuove consultazioni col presidente della Repubblica per la formazione del governo M5S-Lega. “Nomi non ne facciamo ancora, se parte questo governo parte la Terza Repubblica”, ha aggiunto Di Maio circa il nome del futuro premier.
Il capo dei Cinquestelle è consapevole che il tempo stringe e che ci sono “scadenze internazionali che ci impongono di fare presto e noi vogliamo fare presto”, ma per mettere a punto il contratto ci vuole ancora tempo: “Siamo d’accordo nel fare presto, ma siccome stiamo scrivendo il programma di governo dei prossimi cinque anni, per noi è molto importante farlo nel migliore dei modi”. Ma i ‘tempi supplementari’ chiesti non servono solo per chiudere il contratto, ma anche a consultare gli iscritti al Movimento: saranno loro “a decidere con un voto online se fare partire il governo con questo contratto oppure no”, precisa Di Maio.
Alle 18 sarà la volta della delegazione della Lega guidata da Matteo Salvini. Intanto, sembra già scartata l’ipotesi dell’economista Giulio Sapelli come presidente del Consiglio. Stamani Sapelli ha ammesso di essere stato contattato da Lega e cinquestelle e di aver dato la sua disponibilità. Ma dal M5S è giunta una smentita. Salvini, a una domanda sul ritorno dell’opzione di Di Maio premier, ha risposto secco: “No”. Poi si è sfogato su Twitter: “Ho dormito un’ora stanotte, ma ce la metto tutta”.
Nel caso l’ipotesi di un governo “gialloverde” svanisse, il presidente Mattarella ha pronto il suo “governo neutrale”, come annunciato nei giorni scorsi.