Ha prima gettato la figlia dal viadotto, morta sul colpo, e poi, dopo 7 ore di trattativa appeso alla rete del ponte, si è lanciato nel vuoto trovando anche lui la morte. E’ accaduto domenica, a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. L’uomo, 49 anni, era dirigente in una ditta del territorio. Poche ore prima era morta anche la moglie, precipitata dal balcone di una casa di proprietà della coppia. Gli inquirenti ipotizzano che anche la donna possa essere stata spinta e uccisa dal marito, ma le indagini sono ancora in corso. Circa due mesi fa l’uomo aveva perso la madre, si è appreso, e questa scomparsa lo aveva profondamente segnato. Sulla tragica vicenda è stata convocata una conferenza stampa alle 12 dalla Questura di Chieti.
La tragedia familiare era iniziata in mattinata a Chieti Scalo, dove, da un balcone è precipitata la moglie del 49enne, classe ’67, insegnante in un liceo di Pescara. La donna è morta dopo la corsa in ospedale per le gravi lesioni riportate. È ancora in corso la ricostruzione della dinamica. Tra le ipotesi che valutano gli inquirenti, quella di un femminicidio. La caduta della donna è avvenuta dal secondo piano. Nessuno dei condomini, a quanto pare dalle testimonianze raccolte finora, avrebbe visto il corpo cadere nel cortile da un’altezza di circa 10 metri. Ma alcuni hanno sentito un urlo. I due erano sposati dal 2006. Dua anni dopo era nata la loro unica figlia.
Alcune ore dopo, l’uomo ha scavalcato il parapetto del viadotto sull’autostrada e ha lanciato la figlia, che secondo i medici legali è morta sul colpo per la caduta di oltre 30 metri. L’uomo è quindi rimasto aggrappato a una rete per 7 ore. La polizia, un mediatore e i familiari hanno provato a farlo desistere dal tentativo di lanciarsi. Ma la trattativa non è andata a buon fine. Il 49enne, dopo aver urlato “scusa, scusa”, intorno alle ore 20 si è lanciato nel vuoto mentre le forze dell’ordine stavano allestendo un telone gonfiabile. L’uomo è morto sul colpo.