Dramma nel Pisano: sequestra e uccide la ex, poi si toglie la vita in un parcheggio

di Redazione

Prima ha sparato alla sua ex fidanzata, poi si è ucciso. I corpi sono stati trovati in un parcheggio a San Miniato (Pisa) dove il 25enne abitava. Secondo le prime ricostruzioni, Federico Zini, calciatore del Tuttocuoio (Serie D), avrebbe atteso l’ex compagna, la 30enne Elisa Amato, davanti alla sua abitazione a Prato e, dopo un litigio, l’avrebbe costretta a salire sull’auto di lei per dirigersi a San Miniato, dove sarebbe avvenuto l’omicidio-suicidio.

L’allarme sarebbe arrivato da alcuni cittadini di Prato che, intorno alle 3 di notte, avrebbero sentito i due litigare in mezzo alla strada. Qualcuno avrebbe detto di aver sentito anche di colpi d’arma da fuoco, prima di vedere un’auto fuggire a forte velocità. I carabinieri, arrivati sul posto, non hanno trovato nessuno: le ricerche hanno permesso ai militari di risalire al nome della donna, italiana, che non aveva fatto rientro a casa. Poco dopo, vicino all’abitazione di lei, è stata trovata l’auto del suo ex e le ricerche sono state subito estese. Stamani la scoperta dei corpi nell’auto della ragazza, posteggiata in un parcheggio a San Miniato. Non è chiaro se l’uomo abbia ucciso l’ex già a Prato o l’abbia costretta a salire in auto e poi le abbia sparato una volta raggiunto il parcheggio a San Miniato, dopo aver percorso una cinquantina di chilometri, prima di volgere l’arma contro di sé e fare fuoco, uccidendosi.

Federico Zini, l’autore dell’omicidio-suicidio, era un giocatore del Tuttocuoio, la società di Ponte a Egola (Pisa), in serie D. La sua ex, Elisa Amato, del 1988, residente a Prato, era commessa in un negozio di moda. L’arma, usata da Zini per sparare alla donna e poi suicidarsi, sarebbe una pistola da lui regolarmente detenuta da non molto tempo, dopo aver ottenuto un permesso per uso sportivo. Al momento non risulta che tra i due, dopo la fine della relazione, ci fossero stati litigi. Più volte il 25enne avrebbe provato a riavvicinarsi senza riuscire nel suo intento. Di certo non risultano denunce da parte della 30enne. Zini aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Empoli come attaccante. Dopo alcune esperienze in Lega Pro e in serie D, aveva deciso di cercare fortuna all’estero ed era andato a giocare anche in Mongolia, a Malta, nelle Filippine e in Bulgaria, prima di rientrare in Italia, dopo un infortunio.

“Ho sentito distintamente tre colpi di pistola. Ho guardato l’orologio, erano le 3,05. Mi sono precipitata sul terrazzo e ho visto tutta la scena”. Lo ha raccontato, in un’intervista a Il Tirreno, una giovane donna che abita proprio davanti alla casa di Elisa Amato a Prato. “Quando mi sono affacciata – ha spiegato la donna – li ho visti per strada. O meglio, c’era lui che si agitava intorno a una persona a terra, penso fosse lei, accanto alla macchina. La prendeva a calci, si agitava. Poi l’ha presa e l’ha messa a forza in macchina facendola passare dalla parte del guidatore. Non pensavo che fosse morta, pensavo che andassero via per chiarirsi. Ora mi chiedo che cosa avrei potuto fare Prima di andare via lui è sceso dalla macchina ed è andato a raccogliere qualcosa per terra. Poi è risalito e si è allontanato senza fretta. Anche per questo ho pensato che non fosse successo nulla di irreparabile”.

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