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CASERTA. Truffa alle assicurazioni, il gip emette il
provvedimento di scarcerazione per undici indagati, perchè disponibili a rispondere alle accuse contestate, nell’ambito dell’inchiesta che lo scorso 30 ottobre portò all’arresto di 27 persone.
provvedimento di scarcerazione per undici indagati, perchè disponibili a rispondere alle accuse contestate, nell’ambito dell’inchiesta che lo scorso 30 ottobre portò all’arresto di 27 persone.
Rimangono in
stato di detenzione il dottor Giuseppe Tartaglione e
lavvocato Stefano Chillemi che sono ritenuti da parte del gip
i veri legami con lavvocato Antonio Casella e Nicola
Iodice. La decisione è giunta in tarda sera dopo che
il giudice di Santa Maria Capua Vetere ha atteso il parere del magistrato titolare delle indagini,
Maurizio Giordano, che in realà ha concesso misure alternative, anche se il
quadro accusatorio della procura rimane per alcuni invariato.
Sono stati scarcerati, e quindi completamente liberi, lavvocato
Michele Pugliese, difeso dallavvocato Enrico Monaco e Gianluca Giordano, per
mancanza di gravi indizi ed anche perché, come si legge nella motivazione, gli
indagati sono stati ingannati fornendo comunque un contributo necessario
alla realizzazione di singole truffe. Anche Luigi Ventre ha avuto analogo trattamento per la stessa motivazine di Michele Pugliese, quest’ultimo che
addirittura giorno figurava in udienza ma invece era a scuola perché
insegnava. Stessa sorte a Giuseppe Barbato e Orazio
Galasso, completamente liberi. Revocati gli arresti domiciliari ad Assunta Mele,
difesa dallavvocato Michele Spina, con la misura dellobbligo di
dimora nel comune di Santa Maria Capua Vetere. Sostituita, invece, la misura degli
arresti domiciliari con la misura dellobbligo di dimora a Danilo Coppola in
Santa Maria Capau Vetere. Anche lui ha fornito una sua versione
dei fatti abbastanza credibile. Revoca della misura dellobbligo di dimora
applicata allinfermiera Angelina Ferraro. Rigettate le tesi
difensive di Mario Ioime che rimane in stato di
detenzione domiciliare, e Pasquale Marino, a cui vengono confermati gli obblighi
di dimora. Per il Gip solo i suiciati undici indagati, oltre ad Antonio Casella ed Alfonso Alberico, sui
quali già si è provveduto, hanno presentato istanze liberatorie e pertanto non si prenderà in considerazione la posizione degli
altri soggetti a misura coercitiva, ossia Nicola Iodice, Carmine Lisi (che resta ai domiciliari), Tommaso
Grandinetti, Domenico Rienzo, Mario Tiglio, Giuseppe Gambardella, Vittorio
Melillo, Giovanni Iossa e Prisco Di Caprio, che non hanno chiesto la revoca o la
sostituzione della misura loro applicata.
stato di detenzione il dottor Giuseppe Tartaglione e
lavvocato Stefano Chillemi che sono ritenuti da parte del gip
i veri legami con lavvocato Antonio Casella e Nicola
Iodice. La decisione è giunta in tarda sera dopo che
il giudice di Santa Maria Capua Vetere ha atteso il parere del magistrato titolare delle indagini,
Maurizio Giordano, che in realà ha concesso misure alternative, anche se il
quadro accusatorio della procura rimane per alcuni invariato.
Sono stati scarcerati, e quindi completamente liberi, lavvocato
Michele Pugliese, difeso dallavvocato Enrico Monaco e Gianluca Giordano, per
mancanza di gravi indizi ed anche perché, come si legge nella motivazione, gli
indagati sono stati ingannati fornendo comunque un contributo necessario
alla realizzazione di singole truffe. Anche Luigi Ventre ha avuto analogo trattamento per la stessa motivazine di Michele Pugliese, quest’ultimo che
addirittura giorno figurava in udienza ma invece era a scuola perché
insegnava. Stessa sorte a Giuseppe Barbato e Orazio
Galasso, completamente liberi. Revocati gli arresti domiciliari ad Assunta Mele,
difesa dallavvocato Michele Spina, con la misura dellobbligo di
dimora nel comune di Santa Maria Capua Vetere. Sostituita, invece, la misura degli
arresti domiciliari con la misura dellobbligo di dimora a Danilo Coppola in
Santa Maria Capau Vetere. Anche lui ha fornito una sua versione
dei fatti abbastanza credibile. Revoca della misura dellobbligo di dimora
applicata allinfermiera Angelina Ferraro. Rigettate le tesi
difensive di Mario Ioime che rimane in stato di
detenzione domiciliare, e Pasquale Marino, a cui vengono confermati gli obblighi
di dimora. Per il Gip solo i suiciati undici indagati, oltre ad Antonio Casella ed Alfonso Alberico, sui
quali già si è provveduto, hanno presentato istanze liberatorie e pertanto non si prenderà in considerazione la posizione degli
altri soggetti a misura coercitiva, ossia Nicola Iodice, Carmine Lisi (che resta ai domiciliari), Tommaso
Grandinetti, Domenico Rienzo, Mario Tiglio, Giuseppe Gambardella, Vittorio
Melillo, Giovanni Iossa e Prisco Di Caprio, che non hanno chiesto la revoca o la
sostituzione della misura loro applicata.
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