Il percorso espositivo in dedica all’autore de “Il Gattopardo”, curato da Gioacchino Lanza Tomasi e José Vicente Quirante Rives, apre la programmazione dell’undicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia. Finanziato dalla Regione Campania, il Festival è diretto, per il secondo anno, da Ruggero Cappuccio ed è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Luigi Grispello, con il Mibact – Polo Museale della Campania, diretto da Anna Imponente.
“La mostra dedicata a Tomasi di Lampedusa – sottolinea Ruggero Cappuccio – costituisce un avvenimento di assoluto rilievo nel panorama culturale nazionale. Negli spazi del Palazzo Reale ad inaugurare il Napoli Teatro Festival Italia, il precorso creato da Gioacchino Lanza Tomasi e José Vicente Quirante Rives, che raccoglie ed espone, per la prima volta in Italia, molteplici documenti e testimonianze appartenute al Principe di Lampedusa, tra oggetti personali, fotografie, libri della sua biblioteca, testi e manoscritti, tra cui quello preziosissimo de Il Gattopardo. Il significato profondo di questa mostra è da ricercare nella storia di appassionato e perspicace lettore che caratterizza l’intera esistenza del Principe siciliano. Profondo conoscitore della letteratura francese e inglese, questa mostra a lui dedicata vuole raccontare l’incontro tra il letterato di respiro europeo che Tomasi fu e un gruppo di giovani palermitani con i quali costruì una singolare ed affascinante didattica intorno alla bellezza della narrativa e della poesia”.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse uno dei maggiori capolavori della letteratura del novecento, “Il Gattopardo”. Nel 1963 Luchino Visconti ne trasse l’omonimo film, interpretato da Claudia Cardinale, Alain Delon e Burt Lancaster, che quell’anno vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Ma Lampedusa scrisse solo durante gli ultimi tre anni della sua vita, mentre fu sempre uno straordinario e perspicace lettore. Questa mostra presenta i corsi di letteratura inglese e francese che Lampedusa scrisse per Francesco Orlando nella Palermo del dopoguerra, e anche la letteratura spagnola che lesse insieme a Gioacchino Lanza di Mazzarino, che diventerà suo figlio adottivo.
“Leggere bene per vivere meglio”, questo il messaggio che Lampedusa, dopo le delusioni della vita ed il bombardamento del palazzo di famiglia durante la II Guerra Mondiale, voleva trasmettere ai giovani. Manoscritti, oggetti personali, fotografie e libri della sua biblioteca personale offrono una visione inedita dello scrittore siciliano che ci fa capire meglio la sua passione per la letteratura ed il suo capolavoro, “Il Gattopardo”. La mostra, in cui si possono apprezzare le lezioni di letteratura inglese (da Shakespeare a T.S. Eliot), francese (da Rabelais a Stendhal) e spagnola (da Cervantes a García Lorca), presenta un lettore eccezionale per ricordare oggi l’importanza della cultura europea.
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