Scuola, al Tar Lazio si discute dei docenti precari campani

di Redazione

TribunaleCASERTA. Qualcosa comincia a muoversi. Anche il Tar del Lazio, sui precari della scuola della Campania, a seguito del ricorso proposto da un centinaio di supplenti ed incaricati, dei vari Istituti scolastici, di ogni ordine e grado, assistiti dal professor avvocato Ciro Centore, vuole vederci “chiaro”.

E, difatti, lo scorso 20 novembre si è discussa la causa dinanzi alla Tribunale amministrativo (Presidente Corasaniti, Giudice a latere Arzillo), presente l’Avvocato dello Stato, a difesa del Ministro Gelmini, sul se fosse giusta o meno la rivendicazione portata avanti negli ultimi mesi e relativa alle assegnazioni provvisorie intervenute con criteri e metodi vari e alle problematiche comunque che tra agosto-settembre hanno visto agitazioni, incontri e denunce anche alla Magistratura penale. Occorre ricordare che non si è parlato soltanto delle assegnazioni provvisorie e definitive e dello “scavalco” che hanno subito, con perdita di posti e lavoro, insegnanti con dieci / venti anni di anzianità, ma anche di posti di sostegno e così via. Si è rivendicata la precedenza, con il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento e ogni altro profilo di questa vicenda che ha dato luogo a riesami e rettifiche burocratiche, di nominativi e di elenchi, senza che se ne venisse a capo. L’avvocato Centore ha dibattuto ogni aspetto di questa vertenza e ha chiesto specificatamente anche una necessaria apertura di istruttoria, cosa che è stata recepita dal Tar perché difatti questa Magistratura, con un’ordinanza immediata ha ritenuto di acquisire una documentata relazione dei Direttori degli Uffici Scolastici di Napoli e di Caserta, nonché del Direttore dell’Ufficio Scolastico della Campania, sulla questione controversa, concernente le assegnazioni provvisorie del personale scolastico dell’anno 2008/2009 e ha ordinato questo deposito entro venti giorni, aggiornando la prosecuzione del giudizio al 15 gennaio prossimo. Si preannuncia l’adesione a questa iniziativa giudiziaria anche da parte di coloro che non ancora avevano avuto ad aderirvi perché difatti il verdetto della Magistratura, se positivo e con effetti positivi, attribuisce benefici ai soli ricorrenti e non all’intera categoria.

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