Orta di Atella – Un trentenne albanese, ritenuto a capo di una banda di quattro malviventi che il 28 gennaio scorso mise a segno una rapina in un’abitazione di Amorosi, nel Beneventano, al confine con il Casertano, è stato tratto in arresto ieri sera ad Orta di Atella al culmine di serrate indagini condotte dalla polizia della Questura sannita e dai carabinieri della compagnia di Cerreto Sannita. I quattro, armati di pistola e machete, erano penetrati in casa e dopo aver minacciato i presenti, infierendo su uno degli ospiti, colpendolo con calci e pugni, si erano impossessati di 350 euro.
L’episodio aveva destato notevole scalpore e grande allarme nella piccola e tranquilla comunità di Amorosi. Le indagini, avviate immediatamente, compendiatesi nell’accurato esame dei sistemi di videosorveglianza installati in zone limitrofe a quello dell’accadimento, in estenuanti attività tecniche e gravosi e lunghi servizi di appostamento, sono state condotte congiuntamente dalla locale squadra mobile e dalla compagnia carabinieri di Cerreto Sannita. Al termine delle investigazioni, si è così risaliti all’albanese, che già in passato aveva effettuato un colpo nella Valle Telesina, per cui era stato tratto in arresto dai carabinieri di Cerreto Sannita.
L’albanese, lo scorso 2 giugno, ponendosi a capo di altri pregiudicati connazionali, aveva perpetrato un’azione analoga anche in provincia di Parma, nel piccolo centro di Traversetolo, riuscendo a dileguarsi. Nel frangente i rapinatori erano penetrati in casa, immobilizzando la titolare (legandola con lacci di scarpa) dell’abitazione e l’anziana madre e portando via oltre 20mila euro in contanti e diversi preziosi. Sulla base del tempestivo input dato dal team investigativo sannita, erano già stati arrestati in flagranza dai carabinieri di Parma, con l’accusa di favoreggiamento personale, dei malviventi partecipanti alla rapina e la sua convivente.