I docenti precari casertani aderiscono a sciopero 12 dicembre

di Redazione

Comitati Insegnanti Precari CASERTA. I Comitati Insegnanti Precari aderiscono allo sciopero del 12 dicembre contro le iniziative del ministro Gelmini e la politica scolastica del governo in materia di istruzione e precariato.

“Dopo essere stati in prima fila il 17 e il 30 ottobre – chiarisce Maristella Curreli, presidente nazionale dei Cip comitato insegnanti precari – scioperiamo ancora a difesa della scuola pubblica, laica e di qualità. Ciò comporta, per i precari, un notevole sacrificio economico ma anche un dovere essenziale. Sul piano occupazionale siamo i soli penalizzati dai tagli della finanziaria voluta da Tremonti”.

Il Cip Caserta – tramite la sua presidente Caterina Russo – invita i docenti casertani ad aderire in massa allo sciopero, ricordando di come la provincia è e sarà fortemente penalizzata a livello occupazionale dalla politica scellerata di questo governo. I Cip contestano la strabica politica economica che dissipa risorse pubbliche per sostenere banche, imprenditori inetti o collusi, aziende private e lobby, mentre smantella lo stato sociale e la scuola statale subappaltandola a fondazioni private, attraverso l’istituto surrettizio della sussidiarietà. I Cip avanzano riserve di metodo e di merito sui vari provvedimenti varati e programmati dall’esecutivo. Sul piano metodologico, i Cip contestano la frammentarietà e la estemporaneità delle iniziative legislative e l’assenza di attendibilità pedagogica e scientifica. L’iter d’urgenza scelto dal governo per l’approvazione che ha esautorato la “scuola militante” rifiutando il confronto con le varie componenti rappresentative degli operatori del comparto scuola.

Nel merito, i Cip rifiutano: l’adozione del maestro unico e la revoca di tempo esteso e pieno nell’istruzione primaria; la contrazione generalizzata degli orari di lezione negli altri ordini di scuola; la programmata chiusura dei plessi scolastici nei piccoli centri; i tagli agli organici ed il blocco del turn over; il proposito di affidare ai dirigenti scolastici la facoltà di scegliere, stabilizzare ed eventualmente gratificare gli insegnanti in assenza di regole certe, trasparenti e condivise; l’attacco sia alla libertà d’insegnamento e di espressione dei docenti sia al pluralismo ed alla collegialità nell’azione didattica; l’accorpamento di più classi di concorso e il conseguente abuso dello strumento della mobilità professionale a dispetto delle competenze specifiche e delle esperienze acquisite nel tempo; il sistematico ed indiscriminato linciaggio contro la professione docente, nonché la professionalità e la dedizione al lavoro dell’intera categoria; i giudizi sommari e le discriminazioni nei confronti degli insegnanti meridionali e delle scuole del sud; il mancato rispetto degli impegni sanciti dalla finanziaria 2007 in materia di docenti precari e l’assenza di un concreto disegno strategico alternativo per la stabilizzazione del personale scolastico impiegato da decenni con incarichi a tempo determinato.

Per questo i Cip – unitamente a Cgil, Cobas, Cub, SdL -manifesteranno il 12 Dicembre, a Roma, a difesa della scuola di tutti e per tutti. Il Cip Caserta – manifesterà sia a Roma, sia nel proprio capoluogo di provincia, a fianco di altri colleghi precari; “per far sì che il proprio dissenso si senta ancora più forte, contro una pseudo riforma della scuola”.

“I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea – conclude Maristella Curreli – costano 160mila posti di lavoro e cancellano ogni possibilità di stabilizzazione dei precari, revocando i loro diritti acquisiti negli anni, infliggendo un colpo ferale alla scuola statale”.

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