Un ex avvocato di successo fa, da virtuoso, una confessione pubblica: si accusa con ironia e sarcasmo, di colpe, di debolezze e di egoismi, per costruire una maschera in cui tutti possano arrivare a riconoscersi e a giudicarsi. Renato Carpentieri, nei giardini dell’Istituto di cultura Francese di Napoli, è il protagonista della riduzione per la scena del romanzo “La Caduta” di Albert Camus con l’accompagnamento al violoncello di Federico Odling.
Pubblicato nel 1956, un anno prima che Camus ricevesse il Premio Nobel e quattro anni prima della sua morte, “La caduta” è un monologo, in scena nell’ambito del Napoli Teatro Festival per il primo dei due appuntamenti dal titolo “Una serata con Albert Camus”. Ne “Il Malinteso” in scena alla Galleria Toledo si trova l’essenziale dei temi cari a Camus: la solitudine dell’uomo, le sue aspirazioni alla gioia, i suoi appelli all’amore, l’esilio, il suo desiderio di felicità che gli è negata da un Dio indifferente. La storia è una variante di una vecchia leggenda popolare, quella del soldato ricco di un grosso bottino al ritorno dalla guerra e ucciso dai suoi parenti.
IN ALTO IL VIDEO