I carabinieri della compagnia Roma Centro, coadiuvati dai militari del comando provinciale, hanno eseguito dall’alba un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia capitolina, nei confronti di 9 persone (4 in carcere e 5 ai domiciliari) a cui è stato contestato il reato di traffico internazionale di cocaina. La sostanza stupefacente importata dal Perù sarebbe poi stata distribuita nelle principali piazze di spaccio della Capitale ma anche in altre province italiane. Gli arrestati sono 4 cittadini peruviani di età compresa tra 28 e 51 anni che sono stati portati in carcere, mentre una 26enne peruviana rintracciata all’Isola d’Elba, un’altra peruviana di 41 anni, due cittadini colombiani di 38 e 40 anni e un romano di 37 anni sono stati posti agli arresti domiciliari.
L’organizzazione, capeggiata da un latitante internazionale che si nascondeva nella provincia di Barcellona ed è stato catturato nel corso delle indagini in esecuzione di un mandato di arresto europeo, riusciva a importare ingenti quantitativi di cocaina purissima dal Sud America tramite corrieri (prevalentemente donne incensurate) che occultavano lo stupefacente, dopo un particolare processo chimico effettuato in Sud America che rendeva la cocaina una crema densa, inodore, messa collocata all’interno di confezioni di shampoo, prodotti cosmetici e alimentari, impossibile da individuare ai controlli, anche perché il confezionamento avveniva in contenitori non modificati, con la complicità di industrie di marchi famosi a livello internazionale.
Le attività investigative – svolte da marzo a novembre 2016 dai carabinieri della Stazione di Roma Piazza Farnese e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia romana, con il fondamentale ausilio e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – hanno così portato alla scoperta di cocaina grezza con gradi di purezza anche del 99% che, una volta giunta a Roma, veniva sottoposta a specifici trattamenti chimici da alcuni membri dell’associazione, specializzati nella ‘cottura’, per essere trasformata nella classica forma pulverulenta. Le cessioni agli acquirenti finali, effettuate dai pusher della organizzazione, erano dedicate soprattutto ai consumatori delle zone di movida del centro, Pigneto, San Lorenzo, Trastevere, Campo de’ Fiori o rimaneva all’interno della comunità peruviana romana.
In numerose perquisizioni effettuate dai carabinieri, in occasione delle quali i militari hanno rinvenuto i barattoli contenenti cocaina, sono stati trovati oggetti per il culto della così detta Santeria cubana, conosciuta anche come Yoruba: gli arrestati infatti erano dediti rievocare genitori e antenati defunti, considerati protettori dei loro discendenti, pregando e offrendo sacrifici su altarini a loro dedicati, anche al fine, così come ascoltato durante le intercettazioni telefoniche, di garantire la buona riuscita degli illeciti traffici internazionali di cocaina. Ai militari che arrestavano gli indagati, i sodali indirizzavano macumbe e auspici malefici volti a interrompere l’azione repressiva. L’indagine ha portato alla denuncia complessiva di 22 indagati, 23 arresti in flagranza dei reati di spaccio, al sequestro di complessivi 17 chili di cocaina purissima circa e al sequestro di oltre 60mila euro in contante e altri valori, provento dei traffici internazionali.
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