Carinaro, Dell’Aprovitola si chiude in silenzio stampa. Zampella: “Quale immobilismo?”

di Livia Fattore

Carinaro – Le avvisaglie si erano avute nei giorni scorsi e si sono concretizzate con le dimissioni in contemporanea di sette consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. Tutti a casa, quindi, gli amministratori comunali di Carinaro, sindaco Dell’Aprovitola in testa. Nella serata di lunedì, infatti, infatti, la svolta con la presenza davanti ad un notaio di Caserta per rassegnare le proprie dimissioni irrevocabili di ben sette consiglieri di cui i quattro della minoranza e tre della maggioranza, tra cui i due capigruppo consiliari di Carinaro Bene Comune e Uniti per Cambiare. Per le opposizioni si sono dimessi: Giuseppe Barbato, che era stato candidato a sindaco antagonista a Dell’Aprovitola in occasione dell’ultima tornata elettorale amministrativa, Assunta Madonia, Alfonso Turco e Massimiliano Petrarca. Per la maggioranza Lello Sardo, che ricopriva la carica di presidente del Consiglio comunale, Alfonso Bracciano e Maria Grazia De Chiara, capogruppo di Carinaro Libera. Ieri mattina, poi, il segretario comunale le ha trasmesse al prefetto che non potrà fare altro che prenderne atto e dichiarare sciolto il civico consesso con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale che si sarebbe verificata nel mese di maggio del prossimo anno.

In silenzio stampa la prima cittadina, a parlare per la oramai ex amministrazione il consigliere Giovanni Zampella che ha dichiarato: «Si è trattato di una doccia fredda. Non c’è lo aspettavamo. Nelle motivazioni addotte i dimissionari parlano di amministrazione stagnante, di immobilismo. Affermazioni assurde se si considera che alcuni dei dimissionari sono stati sino a ieri assessori o presidente del Consiglio comunale, dov’erano questi? Non solo non mi ci rivedo in queste affermazioni, ma dico che non sono affatto vere. Dov’è questo immobilismo?».

«In questi ultimi tempi – ha dichiarato da parte sua il presidente dimissionario del civico consesso Lello Sardo – si sono registrate discussioni su varie problematiche risolte in maniera poco o per niente collegiale. Sono abituato a guardare agli atti, ai fatti e debbo dire che rimaneva una sola scelta da fare, ritornare alle urne, fare in modo che siano i carinaresi a decidere. Certo è che con questo epilogo abbiamo fallito tutti».

«Molte sono le ragioni – ha dichiarato da parte sua il leader dell’opposizione Giuseppe Barbato – che hanno determinato questo gesto: per quanto concerne noi della minoranza sono da imputare ai continui soprusi, al non coinvolgimento delle decisioni importanti della vita amministrativa della macchina comunale quali il bilancio partecipato, le varie investiture ad organi sovrastanti e poi la litigiosità che emergeva nelle adunanze dei consigli comunali allorquando l’ex sindaco si scagliava contro noi e ultimamente contro tutti». «Voglio rassicurare i Carinaresi – continua Barbato – che il nostro è stato un gesto di piena responsabilità, un’azione che abbiamo fatto per non permettere altri scompigli, ma voglio sottolineare ulteriori mortificazioni dei nostri giovani, mancata considerazione dei nostri professionisti ma soprattutto per il non rispetto di noi Carinaresi. Abbiamo salvaguardato come opposizione sempre gli interessi dell’Ente e non quelli velleitari di qualcun altro. Come capogruppo di Uniti per Cambiare, desidero tranquillizzare che siamo e saremo sempre al servizio della nostra comunità e vi preannuncio che ne prossimi giorni organizzeremo delle pubbliche assemblee per sviscerare l’accaduto».

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