Le operazioni di recupero dei 12 ragazzi e del loro allenatore intrappolati in una grotta in Thailandia, potrebbero durare fino a quattro mesi. È quanto ipotizzato dalle autorità thailandesi dopo il ritrovamento, in buone condizioni di salute, del gruppo scomparso lo scorso 23 giugno. Per rivedere in superficie il gruppo occorrerà probabilmente aspettare il mese di novembre, quando finiranno la stagione delle piogge e il rischio di precipitazioni sull’area. Nel frattempo i dispersi bloccati nella grotta di Tham Luang, nell’estremo nord del Paese, saranno nutriti e assistiti senza interruzioni. Per loro, le cui condizioni sono state definite buone, sarà predisposta anche un’assistenza psicologica per evitare traumi durante i giorni di attesa. Intanto sono stati resi noti alcuni particolari riguardanti le fasi di ritrovamento del gruppo (avvenuto il 2 luglio) da parte di due speleologi britannici.
“Che giorno è oggi? Mangiare, mangiare. Abbiamo fame”: queste sarebbero state le prime richieste rivolte dai giovani ai due soccorritori che li hanno ritrovati a 400 metri nella cavità di “Pattaya Beach”. Dopo essersi sincerati delle condizioni dei dispersi, i due speleologi sono stati interpellati sulla durata effettiva delle operazioni di salvataggio e su quando il gruppo sarebbe stato messo in salvo. “Non oggi, siamo solo in due. Ma molti altri stanno arrivando”, hanno risposto. Secondo quanto reso noto dai soccorritori, i ragazzi – tutti tra gli 11 e i 16 anni – dovranno essere addestrati alle immersioni durante tutta la stagione delle piogge. Nel frattempo saranno assistiti senza sosta: numerosi medici si sono già detti disponibili a trascorrere periodi con loro nel punto rialzato dove hanno trovato rifugio dall’acqua che ha inondato la grotta poco dopo il loro ingresso, lo scorso 23 giugno.
Il punto della situazione è stato fatto da Narongsak Osatanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai, che dirige le operazioni di soccorso. Una prima valutazione medica, ha detto il governatore, è stata effettuata sul posto usando un codice “rosso, giallo e verde” per definire le condizioni dei ragazzi, in un scala che va da “critiche”, a “gravi”, a “stabili”. “Abbiamo scoperto che la maggior parte dei ragazzi è nella situazione ‘verde’, e forse alcuni hanno ferite che potrebbero essere considerate ‘gialle’, ma nessuno è nella situazione ‘rossa'”, ha spiegato Narongsak. Il gruppo è stato ritrovato lo scorso 2 luglio, per loro è stata messa in moto un’operazione di ricerca imponente a cui hanno partecipato soccorritori da tutto il mondo, tra gli altri cinesi, americani e australiani. L’intero Paese da giorni era in trepida attesa e per loro, domenica, aveva pregato Papa Francesco durante l’Angelus.
Un video diffuso dalle forze speciali della Marina thailandese mostra il momento del ritrovamento dei 13 dispersi nella grotta di Tham Luang, confermando che si trovano complessivamente in buone condizioni. I ragazzi presentano chiari segni di denutrizione, ma sono capaci di camminare sulla sponda fangosa rialzata, dove hanno trovato riparo per oltre 220 ore. Il gruppo è stato trovato a 400 metri dalla cavità di “Pattaya Beach”, rimasta asciutta durante le inondazioni, e apparentemente i ragazzi con il loro allenatore non si sono mossi da lì per tutta la durata della loro scomparsa. I soccorritori avevano da giorni identificato l’area come l’unica possibile via di salvezza per i dispersi, di cui non si avevano notizia da ormai nove giorni.
In un primo momento il governatore Osatanakorn aveva dichiarato che ci sarebbero volute alcune alcune ore per riportare i 13 dispersi all’esterno della grotta. Il 3 luglio è stato invece precisato che l’attesa potrebbe durare mesi. In attesa del recupero, i soccorritori rimarranno nella grotta con loro fino a quando non saranno tutti in grado di percorrere i più di tre chilometri che li separano dall’uscita. “Porteremo loro del cibo, ma non siamo sicuri che possano nutrirsi da soli perché non mangiano da molto tempo, manderemo da loro anche un medico in grado di immergersi”, ha aggiunto il governatore.