Camorra, sgominati due gruppi tra Napoli e Volla: 20 arresti

di Redazione

I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti, a carico di 20 indagati. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro numerosi beni a fini di confisca. Le investigazioni, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno consentito di svelare le attività illecite di due gruppi criminali collegati per la commercializzazione di droga, prevalentemente cocaina.

Tra gli indagati figurano esponenti di spicco del clan “Formicola”. Gli indagati sono stati raggiunti dalle misure cautelari tra Napoli, Cercola, Volla, San Giorgio a Cremano, Viareggio e in carceri di varie regioni italiane. L’operazione è stata condotta dai militari del nucleo investigativo oplontino – diretti dal maggiore il maggiore Antonio Bagarolo -, insieme ai colleghi delle compagnie competenti per territorio, del X Reggimento Campania e del VII Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano. Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti. Sottoposti a sequestro preventivo, ai fini della successiva confisca, due quote sociali, dieci rapporti finanziari e un’autovettura, per un valore complessivo di due milioni e cinquecentomila euro circa.

Una prima piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, con epicentro nel complesso di edilizia popolare denominato “Bronx”. Qui, a gestire gli affari illeciti e a introitarne i ricavi erano esponenti di primissimo piano del clan Formicola: Giulia Formicola, 53 anni; Salvatore Rispoli, 34 anni; Assunta Rispoli, 31 anni. La prima sorella e gli altri due nipoti del boss Ciro Formicola, detenuto in regime di 41 bis (carcere duro).

Il clan aveva rapporti “commerciali” riguardanti il mercato dei narcotici con un altro gruppo criminale, attivo a Volla e organizzato intorno alla figura di Pasquale Matarazzo, 39 anni, pregiudicato. Questo secondo gruppo, a sua volta, operava con il placet del clan Veneruso-Rea, egemone a Volla e Casalnuovo di Napoli, con il quale il Matarazzo era legato in quanto cognato di Salvatore Alfuso, 42enne elemento di spicco dei Veneruso-Rea.

Le indagini hanno evidenziato come, attraverso una rete di pusher che fungevano da corrieri a domicilio, la cocaina veniva ordinata via telefono o attraverso i più diffusi social network e consegnata h24 ovunque, anche all’esterno di plessi scolastici a studenti e a imprenditori presso le loro aziende. Inoltre, lo smercio di cocaina avveniva nei confronti di autotrasportatori che, giungendo presso il C.a.a.n. (centro agroalimentare di Volla), prenotavano in anticipo le dosi di cocaina per consumarla durante il viaggio. Pasquale Matarazzo, inoltre, attraverso un vero e proprio servizio di customer satisfaction, richiamava i propri clienti per sapere se erano stati serviti con soddisfazione e se era adeguato il taglio del narcotico in relazione al rapporto qualità-prezzo, rimborsando, all’occorrenza, i clienti non soddisfatti con dosi omaggio.

L’indagine ha permesso infine di documentare l’occupazione abusiva di un appartamento popolare, nel Comune di Volla, da parte di Matarazzo, il quale acquisendo tra l’altro la disponibilità di un ulteriore appartamento adiacente e sovrastante, ha effettuato illegittimamente lavori di ristrutturazione per fini personali. I beni sono stati pertanto sottoposti a sequestro.

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