Aveva 22 anni Giulia. Sognava di laurearsi e diventare un’insegnante di Lettere. Desideri che, purtroppo, non ha potuto realizzare. Il 23 maggio scorso la ragazza è morta a causa di una rara e aggressiva forma tumorale, partita dalle ghiandole e finita al fegato che in poco tempo l’ha portata via. Aveva scoperto la malattia nell’autunno 2017, durante una seduta di pole dance.
Ma parte del suo sogno, idealmente, diverrà realtà. L’Università del Salento, infatti, per la prima volta nella storia, e nonostante a Giulia mancassero due esami e la tesi, il 23 luglio la proclamerà dottoressa in Lingue, Culture e Letterature Straniere. “Gliel’ho annunciato, era in ospedale, in stato di sedazione profonda. Non so se sia stato un caso, ma in quel momento i battiti del suo cuore sul monitor sono aumentati”, ha raccontato Daniela, la mamma di Giulia, sulle colonne de Il Mattino.
L’idea di un certificato di laurea post-mortem è partita dai genitori e l’Ateneo ha accettato. “Mio marito ed io – ha detto la madre di Giulia – sopravviviamo solo per il pensiero di averla avuta accanto nei 22 anni più belli della nostra vita e perché se annullassimo noi stessi annulleremmo anche lei, il nostro modo di farla sopravvivere. Forse per questo pubblicheremo i suoi diari”.
“Se mai mi succedesse qualcosa, non piangete. Ricordatemi con un brindisi e un sorriso”, aveva chiesto Giulia ai suoi cari. E così è stato. Dopo aver liberato le sue ceneri in mare, a fine maggio, “tutti vestiti – racconta la mamma Daniela – ci siamo buttati in acqua con i suoi amici e le sue amiche. E siamo andati a brindare”.