La polizia ha portato a conclusione l’operazione “Labirinto 2”, che ha permesso di far emettere 13 provvedimenti cautelari con l’arresto “ritardato” per altrettanti spacciatori che operavano nei vicoli del centro storico di Genova. L’arresto “ritardato” o “differito” permette di contrastare in modo più efficace lo spaccio al dettaglio. Un investigatore che scopre l’attività di un pusher, può non intervenire subito per poter sviluppare l’indagine e acquisire più elementi a carico del soggetto. Si tratta del secondo intervento di polizia giudiziaria, sotto l’egida del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, contro il radicamento dello spaccio al minuto nel centro storico di Genova, dopo quello concluso nel mese di dicembre dello scorso anno. In quel caso, sempre con l’arresto differito, vennero adottate 23 misure cautelari.
La raccolta di materiale investigativo, documentato e riscontrato dalle immagini delle telecamere posizionate strategicamente nei “punti rossi” dell’area, ha permesso di fotografare caratteristiche e dimensioni del fenomeno: vicoli e piazze del centro storico “controllati” da un sistema a rete costituito da molteplici uomini ciascuno con un proprio ruolo tra “corriere”, “vedetta”, “depositario” e “pusher”.Una catena di montaggio dello spaccio che, dopo aver apportato alcune modifiche operative a seguito degli arresti dello scorso anno, sfruttava gli anfratti dei vicoli del centro. Centinaia di cessioni di crack, hashish e marijuana, da parte di cittadini centroafricani in maggioranza richiedenti asilo, anche a soggetti minorenni o vicino a luoghi di aggregazione giovanile.
L’esito della complessa attività investigativa, grazie all’istituto giuridico del ritardato arresto, ha consentito di mettere a sistema tasselli investigativi che, letti in combinato, aumentano esponenzialmente la gravità e la pregnanza del quadro probatorio. Affinando la tecnica investigativa, gli agenti dediti al contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile hanno anche individuato alcuni appartamenti, divenuti luoghi di stoccaggio delle dosi, sequestrando oltre 170 dosi di crack. Numerosi sono gli acquirenti identificati e segnalati alla Prefettura. “Nei vicoli lo spaccio è a tutte le ore del giorno. Davanti ai bambini e scuole. Una situazione intollerabile. Siamo intervenuti e lo rifaremo. Grazie ai cittadini per le segnalazioni”, ha commentato il procuratore capo Franco Cozzi.
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