Movida ad Aversa, un lettore al sindaco: “La piazza davanti Curia torni un bene comune”

di Antonio Arduino

Aversa – Ancora proteste da parte dei residenti di via Seggio e zone limitrofe per il caos creato dai frequentatori dei locali nella zona della movida. L’ultima, in ordine di tempo, è quella che trasmette un lettore alla nostra redazione scrivendo una lettera aperta indirizzata al sindaco. “Vorrei – si legge nella nota che fa riferimento in particolare al caos creato dalla movida dal giovedì alla domenica nell’area antistante l’ingresso della sede vescovile in cui, come è noto, abita il vescovo della Diocesi Angelo Spinillo – che si ponesse fine allo scempio in quella piazza che è antistante alla prima cattedrale normanna d’Europa”.

“Il desiderio – continua la lettera – è che quella piazza ritornasse bene comune, ovvero proprietà di tutti, e non uno spazio ad uso e consumo dei locali e dei frequentatori della movida che mancano del minimo senso le civiltà giacche urinano e defecano addossandosi alle mura della cattedrale e dell’abitazione vescovile ed i ragazzi lanciano bottiglie alla base del campanile giocando al tiro al bersaglio. E’ inammissibile che nei pressi della cattedrale normanna debba accadere tutto questo. Se proprio si vuole autorizzare l’apertura di bar, pub ed altro in quella piazza a mio parere bisogna che rimangano aperti in orari diurni e non durante la notte, quando gli scempi sono possibili perché avvengono al buio e quindi i protagonisti non sono facilmente individuabili”, scrive il lettore, chiedendo di rimanere anonimo essendo un residente della zona e quindi possibile oggetto di ripercussioni.

“Il patrimonio artistico viene tutelata in qualsiasi città d’Italia, possibile – domanda – che ad Aversa questo non debba avvenire addirittura in un’area in cui è presente la prima cattedrale Normanna d’Europa?. A chi tocca porre rimedio? Forse alla Sovrintendenza alle belle arti o forse al sindaco? Comunque, a chiunque tocchi basta che intervenga prima che lo facciamo noi residenti rivolgendoci al tribunale. Ricordo – conclude il lettore – che in molte città d’Italia i residenti nelle zone della movida si sono rivolti al giudice ottenendo risarcimenti corposi per i danni subiti dal rumore eccessivo fatto nelle ore di movida. Se questo accadesse le casse comunali di Aversa andrebbero in russo”.

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