CASERTA. Linterrogazione del deputato casertano del Partito Democratico Stefano Graziano presentata al ministro degli Interni, Roberto Maroni, sullipotesi di realizzazione di un Cei (Centro di identificazione e di espulsione per immigrati) a Caserta.
Premesso:
I Centri di identificazione e di espulsione, così denominati dallarticolo 9 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, in luogo degli exCentri di permanenza temporanea ed assistenza sono strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all’espulsione.
Previsti dallart. 14 del D. Lgs n. 286 del 1998, come modificato dallart. 13 della legge n. 189 del 2002, tali centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle Forze dellordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari;
i requisiti richiesti per tali Centri li vedrebbero sorgere lontano dai centri abitati, vicini ad un aeroporto e alla sede di un reparto mobile della polizia; funzionari ministeriali avrebbero individuato, quale Centro di identificazione e di espulsione degli irregolari, larea militare da tempo abbandonata, detta anche la Polveriera, che sebbene ricada nel territorio del Comune di Caserta si trova posizionata a ridosso dellabitato del Comune di San Nicola la Strada e del galoppatoio del viale borbonico.
Il luogo individuato è posto a pochi centinaia di metri dalla Reggia Vanvitelliana di Caserta, patrimonio dellUnesco, si affaccia sul viale Carlo III, arteria di accesso al centro storico di Caserta e al monumento, insistendo sullabitato del Comune di San Nicola la Strada.
La collocazione della ex Polveriera nel caso di specie mancherebbe del primo requisito, per cui i Centri dovranno sorgere lontano dai centri abitati; la localizzazione, come individuata, appare del tutto singolare dal momento che, oltre a non rispettare alcun vincolo di distanza dal centro abitato, riguarda una zona sottoposta a vincoli sia architettonici sia militari che ne impedirebbero qualsiasi destinazione, ampliamento e cambio di utilizzazione.
La stessa area non è oltremodo idonea a soddisfare lo scopo insito nel Centro di identificazione e di espulsione, non potendo ospitare fabbricati aggiuntivi rispetto ai già esistenti capannoni, vecchi edifici di deposito in stato di abbandono denominati casermette, inadatti ad ospitare persone e a svolgere servizi;
la vicinanza al Palazzo Reale della zona individuata richiederebbe per la struttura abbandonata consistenti e prioritari interventi di bonifica, al fine di rimuovere lattuale presenza di amianto;
lindividuazione di un Centro di identificazione e di espulsione presso la ex Polveriera avrebbe un impatto ulteriormente negativo sullequilibrio complessivo di un territorio già duramente compromesso dallemergenza dei rifiuti e dallallarme criminalità;
i Sindaci dei Comuni interessati e la Regione, come si apprende anche dalla stampa locale, hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione di un Centro di identificazione e di espulsione nella zona in questione, giudicandola non soltanto illogica e giuridicamente non conforme alla normativa sulla tutela paesaggistica, ma anche contrastante con lazione di rilancio dellarea da parte della Regione
chiede di sapere:
se il Ministro interrogato non ritenga doveroso intervenire, con la massima urgenza, per rivedere la sua posizione, al fine di cercare soluzioni diverse da quella dichiarata, evitando di rendere i Comuni interessati soggetti passivi di iniziative centrali che non passano per la riqualificazione del territorio.