Aversa – Svolta nelle indagini sull’incidente stradale che nella mattinata di giovedi 9 agosto, ad Aversa, in via Di Jasi, ha provocato la morte di Rosa Esposito, 82 anni, investita e uccisa, mentre attraversava la strisce pedonali, da un uomo alla guida di un Suv Audi Q7, con targa straniera, che si era in un primo momento fermato, per poi darsi alla fuga quando ha capito che le condizioni della malcapitata, madre di un carabiniere, erano gravissime. La donna è, infatti, deceduta due ore dopo all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa dove i sanitari non hanno potuto fare nulla per le ferite riportate.
Dopo alcuni giorni di indagini serrate, condotte dai carabinieri della compagnia di Aversa dagli agenti della Polizia municipale, nella mattinata di martedi 14 agosto è stato fermato il responsabile. Si tratta di un 42enne di San Cipriano d’Aversa, rintracciato a Castellabbate, nel Salernitano, dove si nascondeva.
Durante i funerali della donna, celebrati nella chiesa di Sant’Audeno alla Trinità, il parroco Michele Salato aveva chiesto all’omicida di costituirsi, di pentirsi di quanto fatto. Gli investigatori sin da subito avevano escluso la pista del conducente straniero, nonostante la targa estera del Suv, poiché ormai queste sono utilizzate per auto in possesso di tanti italiani allo scopo di risparmiare su tasse, assicurazione e, soprattutto, contravvenzioni al codice della strada che non saranno mai pagate da nessuno. Un fenomeno da tempo all’attenzione degli uomini del comandante della Polizia municipale aversana, Guarino. Resta da chiarire la circostanza che ha portato il conducente a invesitre in pieno la donna, forse causata da un distrazione.