Referendum contro privatizzazione servizi: il Pd accusa la maggioranza

di Redazione

PdSANT’ARPINO. Il Pd non è in “stato confusionale”, piuttosto è la Giunta Di Santo ad essere in stato di avanzata e acuta demenza senile!

Visto che è stato citato l’onorevole Di Pietro, sarebbe molto interessante far indagare proprio al Di Pietro magistrato sull’attività di quest’amministrazione, ossia su: le cause perse dal Comune di Sant’Arpino con milioni di euro (miliardi delle vecchie lire) ai danni della collettività santarpinese; tutte le citazioni che arrivano in continuo contro il Comune di Sant’Arpino per infortunistica stradale; le modalità di transazione, o ancora sull’uso dei mezzi informatici e telefonici del Comune (strumenti pubblici o uso privati?); sull’uso degli uffici comunali, che da luogo istituzionale sembrano diventate botteghe private!

Meglio fermarsi qui per non parlare poi dell’indennità a costo zero e della “carità”? Evidentemente lo stato di precoce demenza senile di questa Giunta, soci e supporter “giuristi”, non consente loro di cogliere aspetti amministrativie interpretativi che perfino alunnidi terza elementare sarebbero in grado di distinguere. E’ vero che l’articolo 34, al comma 2, lettera a, recita testualmente: ‘Non possono essere indetti referendum: in materia di tributi locali e di tariffe’. Come è vero pure che l’articolo 75 della costituzione italiana al secondo comma recita testualmente “Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”. Infatti: “Il tributo è una prestazione patrimoniale coattiva, consistente in beni in denaro, che deve essere corrisposta allo Stato o ad un altro ente pubblico, per effetto dell’esercizio della potestà impositiva da parte dello Stato o altro ente pubblico, per il soddisfacimento della spesa connessa ai bisogni pubblici. Secondo la Corte Costituzionale sono definibili tributi quelle entrate erariali caratterizzate dalla doverosità della prestazione e nel collegamento di questa alla pubblica spesa, con riferimento ad un presupposto economicamente rilevante”.“La tariffa è il prezzo di un bene o servizio fissato da un’autorità, ente o imprese pubbliche, oppure da categorie professionali o da contratti collettivi”.

Specificato ciò, vogliamo chiedere e ribadire a Di Santo, ai soloni “giuristi”, supporter “giuristi” e facenti parte di quest’amministrazione, che cavolo c’azzecca questo con la richiesta del referendum da noi proposto? Caro sindaco ‘muto’, noi chiediamo che venga fatto il referendum contro l’esternalizzazione, contro la privatizzazione dei servizi comunali.Sul costo da voi annunciato, è frutto dei conti da salumiere che voi siete esperti a fare! Noi sappiamo bene che costa perlomenoun quartodi quella cifra…come sappiamo pure che per voi la democrazia è un optional! In ogni caso è importante ricordarvi e segnalarvi che un referendum, lo strumento democratico per antonomasia, costa sicuramente molto meno di un concorso per dirigente, che non serve al Comune di Sant’Arpino.

Il circolo Pd – Sant’Arpino

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