Il controllo della Corte dei Conti sugli enti territoriali: pubblicati atti del convegno a Napoli

di Redazione

Pubblicati gli atti del convegno “Il controllo di legittimità – regolarità della Corte dei Conti” , a cura del professor Francesco Capalbo, ordinario di Economia Aziendale e membro dell’Ipsasb (International Public Sector Accounting Standards Board) che opera per migliorare la rendicontazione finanziaria del settore pubblico in tutto il mondo, tenutosi lo scorso 5 maggio a Napoli, nella cornice di “Villa Doria D’Angri”, organizzato dalla Università del Molise e dall’Università Parthenope, alla presenza di Aldo Carosi, vicepresidente della Corte Costituzionale.

Il testo raccoglie gli atti del convegno sul tema del controllo di legittimità-regolarità esercitato dalla Corte dei Conti sulla gestione finanziaria e contabile degli enti territoriali. Il lavoro, caratterizzato dagli spunti interdisciplinari derivanti dall’utilissimo e spesso trascurato confronto tra studiosi di ragioneria e di diritto, accoglie riflessioni accademiche e testimonianze dirette sugli effetti di una attività che già i suoi padri fondatori avevano concepito come fulcro delle prerogative della Corte dei Conti. La prospettiva così offerta si arricchisce del sapiente e completo inquadramento delle attività di controllo nel contesto della disciplina costituzionale.

Insieme al professor Capalbo, alla stesura del testo hanno contribuito: Francesco Boccia (Associato di Economia Aziendale, Università del Molise, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati nella XVII Legislatura); Aldo Carosi (Vice Presidente della Corte Costituzionale); Carlo Chiappinelli (Presidente della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Lazio); Giovanni Coppola (Presidente della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Campania); Raffaele Fiume (Ordinario di Economia Aziendale, Università degli Studi di Napoli Parthenope); Loredana Mollica Poeta (Dottore di Ricerca in Giustizia Costituzionale e Tutela dei Diritti Fondamentali); Michele Oricchio (Procuratore Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Campania); Fabrizio Picotti (Magistrato della Corte dei Conti, Sezione di Controllo per la Regione Friuli Venezia Giulia); Vanessa Pinto (Magistrato della Corte dei Conti, Sezione di controllo per la Regione Basilicata); Mario Pischedda (Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Liguria); Stefano Pozzoli (Ordinario di Economia Aziendale, Università degli Studi di Napoli Parthenope); Margherita Smarra (Dottore di ricerca ed assegnista presso l’Università degli Studi del Molise); Francesco Sucameli (Magistrati della Corte dei Conti, Sezione di Controllo per la Regione Campania); Giancarlo Verde (Direttore Centrale della Finanza Locale presso il Ministero dell’Interno); Patrizia Zitoli (Funzionario della Corte dei Conti).

Di seguito la prefazione a cura del professor Francesco Capalbo: “A chiunque faccia ricerca è ben noto il pericolo insito nel costante uso della medesima prospettiva. Quando un fenomeno viene osservato sempre e solo da un predefinito angolo visuale, e sempre con il medesimo bagaglio di strumenti di indagine, altissimo è il rischio che larga parte ne resti inesplorata e che aspetti e caratteri essenziali vengano del tutto trascurati. E’ essenziale che la specializzazione, cui va certamente riconosciuto gran parte del merito dello sviluppo vissuto dalle scienze, sociali e non, negli ultimi secoli, non si tramuti mai in isolamento. Gli studiosi universitari di economia aziendale ed i magistrati della Corte dei Conti si occupano spesso dei medesimi fenomeni, ma lo fanno con prospettive di analisi, bagagli strumentali e background culturali profondamente differenti.

Si pensi ai benefici che tutti potrebbero derivare da una maggiore condivisione delle tecniche utilizzabili per la verifica dei saldi contabili e/o per la individuazione delle aree di maggior rischio di manipolazione contabile, delle metodologie impiegabili per l’analisi dell’efficienza e della efficacia della gestione, delle tecniche per la ricostruzione delle tracce contabili in sede di revisione e, non ultimo, dei modelli per la individuazione e la quantificazione dei danni al patrimonio della pubblica amministrazione. Ricordo, con entusiasmo, un evento organizzato dal Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, ancora una volta su iniziativa di Aldo Carosi, nel 2008 sul tema delle ‘Nuove forme di responsabilità contabile’ e nel corso del quale emerse, con forza, l’essenzialità dell’uso di tecniche finanziarie ed attuariali per la quantificazione dei danni generati dalle rimodulazioni delle operazioni di project financing in cui la concessione al privato aumentava costantemente, alterando l’equilibrio iniziale. Danni tanto maggiori in quanto più difficilmente individuabili perché non rappresentati da “uscite” di denaro pubblico.

Ed allora quando il Presidente Carosi ha proposto a me ed alla dottoressa Vanessa Pinto di organizzare un convegno in cui si proponesse un dialogo tra studiosi di ‘ragioneria’, uno dei nuclei fondanti dell’economia aziendale, e magistrati della Corte dei Conti sul tema del Controllo di Legittimità dei bilanci degli enti territoriali, il mio entusiasmo è stato sincero ed immediato. Un entusiasmo, invero, tanto ‘accademico’ quanto ‘civico’. Accademico perché la maggiore conoscenza della esperienza dei magistrati della Corte dei Conti arricchisce il bagaglio di chiunque si occupi di ‘contabilità’ anche se in prevalenza da una prospettiva aziendale, ‘civico’ perché, soprattutto negli ultimi anni, il lavoro prezioso dei magistrati della Corte dei Conti ha impattato in modo rilevante sulla vita economica ed amministrativa del Paese e la loro giurisprudenza, in moltissime occasioni, ha anticipato ed, in qualche modo, guidato il legislatore nella disciplina di fenomeni in costante evoluzione; due su tutti: l’uso dei derivati da parte della pubblica amministrazione e la gestione delle società a partecipazione pubblica.

Una sempre maggiore efficacia della azione della Corte dei Conti è quindi un bene ‘civico’ che l’Accademia ha l’interesse ed il dovere di supportare. Ed infatti i due Rettori, il professor Gianmaria Palmieri ed il professor Alberto Carotenuto, hanno immediatamente raccolto l’invito ed hanno permesso di organizzare questo evento in una location meravigliosa non facendo mancare la loro presenza ed il loro contributo scientifico. Del resto non esiste figura migliore di quella di un Rettore per rappresentare in modo plastico l’incontro tra ‘accademia’ e ‘gestione delle risorse pubbliche’”.

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