I carabinieri di Massa Carrara hanno eseguito un’operazione, questa mattina, nell’ambito di un’inchiesta sull’assenteismo di dipendenti pubblici della Provincia e del Genio civile: coinvolte 29 persone, di cui 26 sono finite agli arresti domiciliari, mentre altre 3 hanno avuto un provvedimento di divieto di dimora. L’operazione, che ha visto impiegati 110 militari, ha portato anche a una serie di perquisizioni a Massa, a Carrara, Montignoso, Sarzana (Spezia), Viareggio (Lucca) e Pisa.
Secondo quanto spiegato dai carabinieri gli indagati colpiti dai provvedimenti restrittivi della libertà personale, monitorati dal novembre 2016 al maggio 2018, si sarebbero “assentati senza giustificazione dai luoghi di lavoro, spesso più volte nell’arco della stessa giornata, per svolgere le più disparate attività”. L’attività investigativa, coordinata dal procuratore di Massa Aldo Giubilaro e dal pm Roberta Moramarco, “ha messo in luce – si legge in una nota – l’esistenza di una lunga, consolidata e diffusa prassi di assenteismo ingiustificato realizzato attraverso un sistematico ed ingegnoso aggiramento delle regole che disciplinano il rapporto di pubblico impiego”.
Tra i destinatari della misura agli arresti domiciliari n figurano, secondo quanto reso noto dagli investigatori, il comandante della polizia provinciale di Massa, l’autista del presidente della Provincia, un messo notificatore dello stesso ente e dieci funzionari del Genio Civile. In totale l’inchiesta, coordinata dalla procura di Massa e condotta dai carabinieri, vede indagate complessivamente 70 persone, tutte dipendenti di Enti pubblici territoriali ubicati nel capoluogo apuano della provincia di Massa Carrara e del Genio Civile nei settori bonifiche e autorizzazioni Rifiuti, Genio civile Toscana Nord, Sismica, Servizi pubblici locali, energia e inquinamento, Servizi direzionali organizzazione e sviluppo risorse umane, Autorizzazioni ambientali.
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