Come uscire dalla crisi economica: l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio a Castel Volturno

di Redazione

Si è tenuto mercoledì 12 settembre, nel gremito auditorium della Chiesa di Santa Maria del Mare a Castel Volturno, il convegno dal titolo “Il tempo del coraggio”. All’incontro, organizzato dal consigliere Comunale Cesare Diana, dall’architetto Carmine Spiaggia e dai Cristiano Popolari di Costruire Insieme, sono intervenuti: l’ex Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio; il senatore Ivo Tarolli; l’ex segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni; l’ex Presidente Coldiretti, Sergio Marini; l’Arcivescovo della Diocesi di Capua, Salvatore Visco, e il parroco della Chiesa di Santa Maria del Mare, Don Antonio Palazzo. Gli ospiti hanno presentato le loro proposte ai gravi e complicati problemi che attanagliano il Paese.

In particolare, Antonio Fazio, durante una vera e propria lectio magistralis, ha lanciato la sua ricetta per risolvere la crisi economica. L’ex governatore ha dichiarato: “Sono varie le difficoltà da affrontare per l’euro: la prima da superare è quella di aver fissato lo stesso tasso di cambio a Paesi con una struttura produttiva profondamente diversa fra loro. Il risultato è che abbiamo un euro che è un marco sottovalutato e genera, per la Germania, un surplus enorme che pone in deflazione gli altri Paesi dell’area euro. Bisogna, quindi, impiegare quell’enorme surplus in investimenti reali e infrastrutturali (vedi il piano Delors), amministrare meglio la moneta e nel caso dell’Italia bisogna intervenire relativamente alle nostre criticità, dunque arrivare anche da noi ad un concetto di tasso minimo e/o costo minimo del lavoro fissato per legge con una contrattazione che al di sopra dello stesso, regolando i salari in funzione della produttività dell’azienda e della Regione e/o macro area nelle quali si opera, fissi il costo del lavoro”.

“Ma per realizzare queste straordinarie riforme – ha chiosato Tarolli – i Cristiano Popolari devono far sentire la loro voce, realizzando quell’Unità possibile che rimedi alla frammentazione oggi imperante in quest’area politico culturale”.

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