Aversa – Rispetto a tanti altri che avevano solo fatto proclami, Paolo Santulli, ex parlamentare, consigliere comunale del Pd ad Aversa e presidente dell’Osservatorio Politico Sociale Libero, presenta formale denuncia-querela contro la casa editrice Feltrinelli per la vicenda, balzata alle cronache lo scorso agosto, della guida “Italia del Sud e Isole (Easy Rough Guide)” per un passaggio riguardante i territori del Casertano e dell’area compresa tra l’agro aversano e quella a nord di Napoli (leggi qui).
Il passaggio “incriminato” è quello in cui la città capoluogo viene tratteggiata come “anonima”, con unica attrazione la Reggia Vanvitelliana, e “incongruamente circondata da una serie di complessi industriali e magazzini”, mentre l’area a nord di Napoli, che comprende Aversa e l’Agro Aversano, viene addirittura definita “una distesa di sobborghi poco entusiasmanti, quasi del tutto dominata dalla camorra e a volte chiamata ‘triangolo della morte’. Un’area in cui non soffermarsi, anzi la cosa migliore da fare è attraversarla senza fermarsi e raggiungere Caserta”. Delle considerazioni ritenute “false ed offensive per la nostra terra”, oltre che “penalmente rilevanti” sotto il profilo del reato di diffamazione, secondo Santulli che, attraverso l’avvocato Domenico Smarrazzo del Foro di Napoli, ha presentato querela alla Procura di Napoli Nord.
Sulla polemica era intervenuta, qualche giorno dopo, la Feltrinelli (leggi qui), sottolineando che della guida Rough è solo la casa editrice concessionaria per l’Italia e che “i giudizi legittimi degli autori delle singole guide, frutto delle loro esperienze, non rappresentano il punto di vista dell’editore né del Gruppo Feltrinelli. Non lo rappresentano, nel caso specifico, i giudizi su Caserta e sull’area casertana presenti nella guida”. La Feltrinelli si era quindi riservata di entrare in contatto con la sede centrale di Rough Guide a Londra e con gli autori affinché vengano valutate “le adeguate modifiche in vista di eventuali nuove edizioni della guida, non solo nella versione italiana ma anche in tutte le future edizioni internazionali”. Ma per molti, compreso Santulli, le rettifiche per le nuove edizioni non bastano, ormai il danno sarebbe fatto. Vedremo quali saranno le decisioni, in merito, da parte della magistratura.
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