Il Duomo normanno, il complesso conventuale di San Domenico e quello di San Francesco, i palazzi nobiliari, ma anche la polacca, il dolce tipico della città normanna. Tutto questo in «Aversa e i suoi tesori. (Condi)visioni notturne», un evento in programma sabato 22 settembre, dalle 20 alle 24, associato alle Giornate europee del patrimonio 2018 – L’arte di condividere. Un’inedita visione notturna della città di Aversa, nata dalla sinergia tra la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento e il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
«Una notte bianca della cultura per la città nota per una “figura urbis” pseudo radiocentrica tra le più compiute d’Europa, che concentra su una superficie di circa 8kmq più di venti monasteri che l’hanno arricchita di un prezioso patrimonio culturale materiale e immateriale» affermano i promotori: Gianluca Cioffi, Gilda Emanuele, Amalia Gioia, Luigi Guerriero, Danila Jacazzi, Riccardo Serraglio che si sono avvalsi della collaborazione delle associazioni storiche locali Amici di San Francesco, In Octabo, Rotary Club Aversa Terra Normanna.
L’evento prenderà l’avvio dal Duomo, autentico ombelico della città, intitolato a San Paolo. Le origini della Cattedrale sono attribuite al principe normanno Riccardo I, che ordinò l’inizio dei lavori nell’anno 1050, ed al figlio Giordano I, che li portò a termine nel 1090 circa. Seconda tappa presso il complesso di San Domenico, prima di San Ludovico, fondato secondo alcuni su impulso del primo sovrano angioino nel 1278. Insieme alla chiesa sarà possibile ammirare l’attiguo Complesso di San Domenico, che conserva due chiostri tardomedievali e la sala comunale post-unitaria. A pochi passi il Seggio di San Luigi, uno dei più antichi dell’Italia meridionale. Nelle vicinanze sarà possibile ammirare il Palazzo Pignatelli-Masola, in seguito seminario diocesano.
Pausa con la polacca. In occasione dell’inserimento del noto dolce aversano nell’ Elenco ragionato dei principali beni di interesse demoetnoantropologico della provincia di Caserta in corso di elaborazione da parte della Soprintendenza, la pasticceria Mungiguerra, custode della ricetta originaria, narrerà storie e aneddoti legati alle origini della polacca. La tradizione vuole che la ricetta importata ad Aversa nel 1920 da una suora di origini polacche sia stata donata al pasticciere Nicola Mungiguerra.
A seguire visita al Complesso di San Francesco delle monache, fondato nel primo quarto del secolo XI. La chiesa, che costituisce un vero scrigno di capolavori, si è arricchita di dipinti dei maggiori artisti, quali Ribera, Pietro da Cortona, Guercino. E, ancora, straordinariamente aperti in orario notturno il Coro ligneo superiore con soffitto cassonato del sec. XVII, il museo del presepe, il Belvedere, gli ambienti ipogei con le cisterne e il putridarium (scolatoio delle monache). A seguire la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, nota come la Parrocchiella per le sue ridotte dimensioni, la chiesa costruita in un’area situata extra moenia, fuori Porta S. Andrea, è documentata come parrocchia dal 1204.