Don Michele Barone, il prete accusato di maltrattamenti su una minorenne e abusi sessuali su due donne (leggi qui), è stato trasferito di carcere per le minacce ricevute in cella. E’ stato portato dal carcere di Vallo della Lucania (Salerno) a quello di Secondigliano (Napoli).
Le minacce in carcere che hanno portato al trasferimento di don Barone sarebbero documentate anche da un video in cui si vede un acceso diverbio con quattro detenuti, tra italiani e uno straniero. Si sarebbe partiti dai primi screzi arrivando fino alle botte e alle minacce di morte. Il tutto sarebbe avvenuto nella sezione dove si trovano le persone condannate per reati sessuali. Uno dei presunti aggressori è stato condannato per aver adescato sul web e poi violentato una minorenne.
Nonostante sia stato sospeso dal sacerdozio, Barone il 20 luglio scorso si era presentato in abito talare per la prima volta in aula il 20 luglio dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Il successivo 17 settembre tornava per la seconda volta a Palazzo di Giustizia con barba incolta e soliti modi decisi, mentre un gruppo di suoi adepti manifestava a suo sostegno fuori.
E’ agli arresti da febbraio, quando il programma di Italia1 “Le Iene”, con il primo servizio dell’inchiesta di Gaetano Pecoraro, raccolse la testimonianza di Arianna, sorella della 13enne Giada (nomi di fantasia). Tra pochi giorni il processo contro di lui entrerà nel vivo con la testimonianza proprio di Arianna. La ragazza ha raccontato di come i suoi genitori, per curare una reazione psicosomatica della sorellina, l’avevano portata da don Barone, che le avrebbe fatto interrompere le cure sottoponendola a violenti esorcismi, durante i quali la piccola sarebbe stata maltrattata. Don Barone era finito spesso in tv per parlare proprio di esorcismi e di apparizioni miracolose. Pochi giorni dopo il servizio don Barone fu arrestato con l’accusa di violenze sessuali durante i riti di esorcismo. Come raccontato nel secondo servizio di Pecoraro, ci sarebbero altri episodi di maltrattamenti (pugni in bocca a una bambina, con fronte sbattuta poi in terra e piedi a schiacciarle la testa) e, appunto, abusi sessuali del prete. Palpeggiamenti, rapporti orali, e non solo. La piccola Giada è stata allontanata dai genitori e ha cominciato a stare meglio, riprendendo a mangiare.
Assieme al sacerdote sono imputati anche i genitori di Giada e il funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, che avrebbe fatto pressione su Arianna affinché ritirasse la denuncia contro don Michele Barone e accusato dagli inquirenti di non aver impedito le violenze del prete, in quanto adepto della sua “setta”.