Polverino (Pdl): “Svendere immobili vuol dire bancarotta”

di Redazione

 CASERTA. Con la svendita degli immobili siamo alla bancarotta fraudolenta, il tipico reato fallimentare.

Nelle condizioni in cui è precipitato il Comune di Caserta, praticamente in dissesto finanziario, la dismissione del patrimonio si configura in un’attività di destabilizzazione, diretta a realizzare una insolvenza, anche apparente, nei confronti dei creditori. Questa si chiama bancarotta fraudolenta.

E’ ancora una volta il Consigliere regionale del Pdl, Angelo Polverino, a mettere sotto accusa la trovata ragionieristica del Sindaco Petteruti, che si appresta ad incamerare circa settantasette milioni di euro, per far fronte al pesante deficit di bilancio del Comune capoluogo. “E’ ora che intervenga la Corte dei Conti, per fermare Petteruti. L’irresponsabilità con cui sta conducendo l’operazione è da bloccare a tutti i costi. Ha fallito ed è accecato dal volere incamerare con ostinazione una liquidità che si traduce in svendita e non in vendita. Avvii piuttosto le procedure di dissesto. Ho inoltrato la segnalazione alla magistratura con elencati tutti gli stabili che intende alienare, sperando che qualcuno riesca a farlo ragionare. Tra gli stabili vi è anche la storia di Caserta, l’Istituto Sant’Antonio di Corso Giannone. Gli interventi di tanti casertani, rivoltisi a me, affinché non abbia a compiersi una tale imprudenza, sono tanti.

Se vuole, sono disponibile ad incontrarlo, con una rappresentanza di cittadini, che per nessuna ragione al mondo vogliono privarsi di una istituzione per la quale bisogna pensare ad una destinazione che abbia una ricaduta sulla città, che non la sradichi dalla tradizione e dal contesto urbano, tenendo in considerazione l’ autorevole funzione civica, che ha svolto in passato. Sulla questione devono pronunciarsi i casertani. Petteruti può provare a convocare un Consiglio Comunale aperto, per dare la possibilità ai cittadini di intervenire e di esprimersi in merito. Se va avanti per la sua strada, per nessuna ragione al mondo gli orgogliosi casertani gli perdoneremo un gesto così ignobile. L’Istituto Sant’Antonio è don Mario Vallarelli. Non si può cancellare il suo ricordo”. Angelo Polverino le sta provando tutte. Ma il Sindaco con l’assessore Marrone vanno avanti, incuranti degli appelli e delle proteste che in queste ore si fanno sempre più serrate. La scelta di vendere è dettata dalla necessità di far quadrare i conti. Il Comune di Caserta è tenuto a rispettare il patto di stabilità. Ma anche su questo, il pidiellino Polverino mostra di avere le idee chiare. “Le risorse derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare non sono conteggiate ai fini dei saldi utili per il rispetto del patto di stabilità interno, se destinate alla realizzazione di investimenti infrastrutturali o alla riduzione del debito. L’assessore Marrone dichiara che gli introiti delle alienazioni copriranno parte della massa debitoria. Pertanto bisogna approfondire e fare chiarezza anche su queste affermazioni. Al di là di tutto c’è da dire che l’Amministrazione Petteruti sta raschiando il fondo del barile. Non cura gli interessi della gente, che corre il rischio di ritrovarsi senza casa o a pagare un fitto insostenibile.

I soldi non ci sono solo quando c’è da pensare agli interessi della gente. Per i consulenti e per i dirigenti che vuole stabilizzare, invece vengono fuori tutte le coperture finanziarie. Il problema vero è che Petteruti è troppo impegnato a garantire i suoi amici e non si guarda intorno. Prenda come esempio Roma, dove il mutuo sociale è una realtà. E’ fatto su misura per coloro che hanno il reddito basso. Gli acquirenti possono acquistare l’immobile a prezzo di costo e non di mercato, senza intermediazione e interessi. Con in più, la rata del mutuo sociale non potrà essere superiore al 20 % dello stipendio mensile. La casa inoltre può essere ereditata dai figli”.

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