E’ il giorno della presentazione del Def in Parlamento. Lega e M5s hanno specificato mercoledì che le misure della prossima manovra partiranno a inizio 2019 e saranno finanziate con 20 miliardi di euro: 10 per il reddito di cittadinanza, 7 per riformare la Fornero, 2 per la flat tax e 1 per assunzioni straordinarie. Il rapporto deficit/pil sarà fissato al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.
Nel Def “ci saranno 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7 milardi per la legge Fornero e un miliardo e mezzo per i truffati delle banche”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che verranno mantenute tutte le misure promesse. “Il Prodotto interno lordo – ha aggiunto – si dovrebbe attestare attorno al +1,5%, +1,6%, ma quando partiranno le misure della Manovra il Pil potrà crescere anche oltre quelle stime”. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza Di Maio ha assicurato che il sussidio economico andrà solo “alle persone perbene e a chi si comporta onestamente”. “Abbiamo inserito in questa norma anche una serie di misure che contrastano i furbi – ha detto il vicepremier -.Se imbrogliano si beccano fino a sei anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge”.
Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenuto a Radio Anch’io, i numeri della manovra dovrebbero essere leggermente diversi rispetto a quanto illustrato. Il vicepremier ha detto che “ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero”. Alla domanda se ci fossero 10 miliardi per il reddito, come era stato annunciato, ha risposto che “se la matematica non è un’opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito”, e non 10 come precedentemente proposto. “Non faremo marcia indietro sulla manovra se lo spread continua a salire”, ha precisato Salvini aggiungendo che “se tagli le tasse aiuti la crescita, noi puntiamo a un’Italia che non cresce dello zero virgola, ma del 2, del 2,5%”.
La pace fiscale “non è nella manovra, sarà in un decreto ad hoc”. Lo ha spiegato Salvini sottolineando come il provvedimento non premierà “i furbi ma quelli che non ce l’hanno fatta, che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e non sono riusciti a pagare tutto quel che hanno voluto o dovuto: chi scommette del suo, chi è partita iva, rappresentante del commercio ad esempio, si alza la mattina non ha garanzie, non ha maternità, non ha ferie. Se lei avesse la cartella esattoriale di 10mila euro perché si è rotto una gamba e non è riuscito a vendere camicie, io o la rovino e le tengo cartella sul groppone per tutta la vita, costretto a pagare in nero, oppure la convoco e le chiedo: quanto mi può dare, mi dà 2mila euro?”.
Il reddito di cittadinanza “contribuirà a sollevare dalla soglia della povertà oltre 5 milioni di persone”. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte elencando gli obiettivi della misura contenuta nella manovra: “Contribuirà a offrire un’opportunità di lavoro ai giovani costretti al dilemma: se fuggire dalla propria terra oppure rassegnarsi a non avere un lavoro e un’indipendenza economica” e “contribuirà a offrire un sostegno a quei genitori che non riescono a garantire gli studi ai figli e a chi non hanno i soldi per curarsi o comprare le medicine”.
Per il reddito di cittadinanza le risorse sono pari a 10 miliardi, 9 per il reddito e 1 per i centri per l’impiego. E’ quanto ribadiscono fonti del M5s replicando al vicepremier Salvini. Ospite di Mattino cinque, anche il sottosegretario Stefano Buffagni ribadisce lo stesso concetto commentando: “Ho qui la tabella. Salvini? Era mattino presto forse era confuso…”.
Fonti Ue, intanto, hanno smentito che sia “già pronta” una lettera di bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione europea, come riportato da alcuni organi di stampa. La Commissione redigerà la sua valutazione solo quando riceverà la bozza della legge di Bilancio a metà ottobre e il focus sarà sui dati relativi al 2018 e sugli obiettivi per il 2019.