CASERTA. Lillegittima assemblea congressuale provinciale dei Giovani Pd svoltasi ieri ad Aversa ha sancito lepilogo di unintollerabile ed assurda vicenda.
Lo afferma Gennaro Diana, eletto nei mesi scorsi coordinatore in un discusso congresso, poi destituito dalla dirigenza nazionale, e che oggi critica lelezione dellaltro aversano Marco Villano alla carica di segretario provinciale.
E stata messa in atto continua Diana unimposizione autoritaria che di fatto ha cancellato una volontà chiara che si era espressa democraticamente attraverso una scelta maggioritaria nellelezione del segretario e presidente provinciali dei Giovani Democratici Casertani nel congresso svoltosi il 7 marzo scorso. Di fronte al risultato inequivocabile del congresso (21 voti su 38) una minoranza ha preteso di disconoscere ed invalidare, a gioco concluso, la partita persa sul campo.
Nei quattro mesi trascorsi si è dovuto registrare un sistematico tentativo di dittatura di una minoranza ed il ricatto dellinvalidamento del congresso qualora la maggioranza non avesse ceduto il segretario alla minoranza stessa. Sulla libera scelta democratica dei giovani democratici casertani è stata fatta pesare,come una spada di Damocle, un uso strumentale della segreteria regionale ed unavecchia logica di appartenenza correntizia e cortigianeria.
La pretesa di imposizione autoritaria è stata accompagnata da continue interferenze esterne ai Giovani Democratici e da ingombranti invasioni di campo di poteri e di qualche funzionario di partito non giovane, che da Roma (ma molto interessato a Caserta) guidava la regia, arrivando puntualmente ad anticipare e preannunciare urbi et orbi azioni e provvedimenti successivamente assunti dai livelli regionali per piegare la maggioranza o pezzi di essa. Siamo di fronte ad atteggiamenti da squadristi,da parte di alcuni personaggi che non hanno mai accettato di voler vedere alla guida del movimento giovanile un nome (il mio) per loro ingombrante e scomodo.
Tali imposizioni sono inaccettabili: – perché negano lirrinunciabile principio democratico che deve ispirare unorganizzazione politica e tanto più unorganizzazione giovanile; – perché negano i valori di riferimento,di libertà e di pluralismo, che sono alla base della vita del Pd e dei Gd; – perché creano gravissimi danni alla vita ed allimmagine pubblica dellorganizzazione dei Gd appannandone la capacità attrattiva; – perché mostrano di non avere a cuore lobiettivo di una tensione unitaria indispensabile. Lassoggettamento alle peggiori logiche di brutta e vecchia politica toglie linfa,entusiasmo e pregiudica il futuro dei Gd.
Nei Giovani Democratici casertani conclude Diana è in discussione una questione di democrazia, che ,essendo negata da alcuni, è necessario far valere anche con il rispetto della legalità in sede di giurisdizione ordinaria.