In un drone precipitato mercoledì sera all’interno del carcere di Taranto, gli agenti di polizia penitenziaria hanno trovato droga nascosta in alcuni wurstel e due microtelefoni cellulari completi di cavetto di ricarica USB. A denunciare l’accaduto sono i sindacati Osapp e Sappe, secondo i quali cellulari e stupefacenti erano destinati a detenuti al terzo piano del carcere.
Secondo il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, “come sempre, in fatto di tecnologia, la criminalità organizzata è al passo con i tempi a differenza dell’amministrazione penitenziaria che per problemi di disorganizzazione e di disattenzione costringe la polizia penitenziaria a mantenere a livelli del secolo scorso sia le proprie dotazioni in ausilio del servizio sia il proprio bagaglio di aggiornamento professionale”.
Federico Pilagatti segretario generale Sappe, spiega: “L’ingegnoso piano prevedeva anche il diversivo di fuochi artificiali fatti esplodere all’esterno del carcere, mentre il piccolo drone veniva guidato nel posto giusto, attraverso la fiammella di un accendino che il detenuto aveva acceso dalla finestra della propria cella. L’apparecchio, prima di arrivare a destinazione, è incappato in alcuni fili ed è caduto permettendo all’unico agente di servizio al piano (tre sezioni e circa 200 detenuti) di accorrere e dare l’allarme”.