CASERTA. Non rilasciava lo scontrino fiscale, ora la commerciante Maria P. dovrà chiudere il suo negozio di alimentari per due settimane.
Lo ha stabilito la Cassazione (con la sentenza 19626) dando ragione al Fisco contro una decisione della Commissione tributaria della Campania troppo “clemente” in passato con Maria P. Alla signora, beccata per la quarta volta in cinque anni a non rilasciare lo scontrino, era stata inflitta una multa accompagnata dallordine di chiusura per quindici giorni. Ma, accogliendo il reclamo della signora, contro la disposizione impartita dal direttore dellUfficio delle Entrate di Caserta, la chiusura temporanea venne revocato dalla Commissione tributaria provinciale. A nulla valsero, in appello, le proteste del Ministero dellEconomia che insisteva per il ripristino dellordine di chiusura.
Secondo i giudici tributari di secondo grado il pagamento della sanzione in denaro, anche non completo, “impediva lirrogazione di sanzioni accessorie”. Ma la Cassazione è stata di diverso parere e ha ordinatoalla signoradi chiudere il negozio per due settimane, in quanto questo tipo di sanzione complementare “non è impedita” dalla definizione del pagamento della multa.
Dopo questa sentenza scatta così lobbligo delle saracinesche abbassate per i commercianti sorpresi a non rilasciare lo scontrino ai clienti, e il pagamento della multa non salverà gli evasori dalla chiusura del negozio.