Operazione antimafia dei carabinieri tra Catania e Siracusa: arrestate 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto in abitazione, lesioni e riciclaggio di proventi illeciti. L’inchiesta ha interessato il clan mafioso di Giarre, al vertice del quale ci sarebbe stato il boss Alessandro Liotta.
Il provvedimento, secondo gli agenti, avrebbe consentito di disarticolare le “nuove leve” del gruppo dei Laudani e l’attuale reggente del clan e di evidenziare il controllo del territorio da parte del gruppo attraverso l’imposizione del pizzo, le assunzioni forzate, gli incendi e i furti di veicoli, e di documentare il riciclaggio dei proventi delle attività illecite. In alcuni casi, gli esercenti che si rifiutavano di pagare, o lo facevano in ritardo, sarebbero stati sottoposti a pestaggi o a gravi intimidazioni.
Accanto al capo clan spiccano anche alcune donne, anche loro marchiate con un tatuaggio di riconoscimento recante un bacio con la scritta “Forever” attorno, da cui il nome dell’inchiesta, “Smack Forever”. Liotta, inoltre, avrebbe gestito illegittimamente l’assegnazione delle case popolari. Altro ambito di interesse del clan, sarebbero state le elezioni amministrative di Giarre del 2016. Le indagini avrebbero attestato l’interessamento di Liotta e dei suoi affiliati per la tornata elettorale, evidentemente finalizzato ad ottenere benefici futuri.
In arresto sono finiti: Emmanuel Bannò, 24 anni; Roberto Bonaccorsi, 53; Sharon Francesca Contarino, 26; Filippo Giuseppe Del Popolo Chiappazzo, 23; Rosario Pietro Forzisi, 22; Salvatore Greco, 46; Davide Indelicato, 38; Alessandro Liotta, 42; Carmelo Mauro, 21; Francesco Messina, 48; Giuseppe Musumeci, 31; Vincenzo Musumeci, 43; Salvatore Nicotra, 62; Giovanni Marconato Oliveri, 24; Massimo Pagano, 41; Leonardo Patanè, 65; Valeria Vaccaro, 27.
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