E’ stato dimesso il 14enne di Lusciano che nella tarda mattinata di sabato era stato accoltellato da un compagno di classe, 15 anni, all’uscita della scuola, l’istituto tecnico “Alessandro Volta” di Aversa, in via dell’Archeologia (leggi qui). La buona notizia ha rasserenato gli animi in attesa di quelli che saranno gli ulteriori passi sia giudiziari che burocratici su una vicenda che ha lasciato sorpresi soprattutto chi conosce i due ragazzi protagonisti.
Questa mattina, infatti, a Napoli, il magistrato competente del Tribunale dei Minori effettuerà l’interrogatorio di garanzia del 15enne fermato dalla polizia poco dopo l’accoltellamento, mentre vagava a bordo della sua microcar, a bordo della quale gli agenti del commissariato aversano, coordinati dal dirigente Vincenzo Gallozzi, hanno rinvenuto anche il coltello utilizzato per il ferimento, ad una spalla, dell’amico. Era stato proprio quest’ultimo, mentre era ancora presso il pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, prima di essere trasferito al “Cardarelli” di Napoli, ad indicare il proprio aggressore. Le indagini non sono, comunque, ancora concluse, sia nella giornata di domenica che ieri, infatti, gli investigatori hanno continuato ad ascoltare familiari dei due ragazzi, i docenti ed alcuni studenti della classe che entrambi frequentano con l’obiettivo di verificare la dinamica. Il 15enne avrebbe aggredito il compagno di classe (che a scuola è seguito da un insegnante di sostegno) perché, a suo dire, quest’ultimo avrebbe dato fastidio a lui e ad una loro amica che frequenta la stessa classe dell’istituto tecnico aversano. Una vicenda ritenuta, invece, un “incidente” dalla preside Laura Nicolella (leggi qui).
Per quanto riguarda l’interrogatorio di garanzia al quale sarà sottoposto il ragazzo, attualmente presso il centro di prima accoglienza per minori Colli Aminei di Napoli, su disposizione del competente magistrato, il difensore di fiducia, l’avvocato Alessandro Caputo, preferisce rinviare a dopo questo importante adempimento qualsiasi dichiarazione. “Trattandosi di un minorenne – ha dichiarato il legale – è opportuno tenere il massimo riserbo almeno sino a quando non sarà fatta maggiore chiarezza sull’episodio e, soprattutto, sino a quando non si terrà l’interrogatorio di garanzia”.
Intanto, sempre nella mattinata di ieri, nella sede dell’istituto aversano, si è registrata la presenza del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese, e un ispettore inviato dal ministro dell’Istruzione Marco Busetti. Entrambi hanno preso parte ad un incontro al quale erano presenti la dirigente Nicolella e il dirigente del commissariato normanno, Gallozzi. Sempre nella mattinata di ieri i docenti della classe frequentata dai due ragazzi hanno incontrato gli studenti che per quasi due anni hanno condiviso l’aula con loro. Anche la dirigente scolastica ha voluto incontrarli cercando non solo di fare luce sulla vicenda, ma anche di inculcare loro valori, con l’intento di scongiurare il ripetersi di episodi analoghi in quella che fu la scuola dove ha insegnato don Peppe Diana, il sacerdote di Casal di Principe vittima della camorra del quale il prossimo 19 marzo ricorrerà il venticinquennale della morte.