Con la manovra economica a un passo dal via libera definitivo, le preoccupazioni dell’esecutivo sembrano orientate all’interno della maggioranza tra malumori, tensioni e ansie per le elezioni europee. L’ombra del rimpasto di governo sembra allungarsi, nonostante la smentita del vicepremier Matteo Salvini.
A rischiare più di tutti potrebbe essere Danilo Toninelli, col “suo” ministero dei Trasporti che potrebbe passare al collega Riccardo Fraccaro il cui scranno ai Rapporti col Parlamento si libererebbe, magari in ottica Di Battista. Intanto, il ministro dell’Economia Giovanni Tria congela l’ipotesi dello stravolgimento, affermando che non si dimetterà nonostante le parole del premier Giuseppe Conte e le tensioni con il M5s: “E’ stata dura, durissima, ho dovuto ingoiare molti rospi e tanta amarezza, ma resto”.
“Squadra che vince non si cambia”, aveva dichiarato Salvini tentando di buttare un po’ di acqua sul fuoco. Ma la tentazione a operare qualche “sostituzione” sembra essere condivisa sia dai 5Stelle sia dalla Lega. Con l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, in prima linea: già mesi fa avrebbe voluto sostituire Tria in corsa (con l’approvazione di Conte), e da qualche tempo non nasconde la propria insofferenza non solo nei confronti di Toninelli, ma anche degli altri ministri Elisabetta Trenta (Difesa), Giulia Grillo (Salute), Alberto Bonisoli (Cultura) e Barbara Lezzi (Sud).
In un’intervista a La Stampa, Toninelli ha affermato di rischiare la poltrona “perché do fastidio” e che “Autostrade è il peggio di questo Paese”. Quest’ultima affermazione è una risposta alle lamentele contro l’esclusione del gruppo dalla ricostruzione di Ponte Morandi. Ma il ministro promette inoltre che sulla rete non ci saranno aumenti dei pedaggi, e prende l’impegno per una risposta definitiva sulla Tav entro maggio. “Quel che conta nella vita – spiega replicando alle ipotesi di sue dimissioni – è imparare dai propri errori. Non ho nulla di cui pentirmi, perché ciò che faccio è nell’interesse esclusivo degli italiani. Ho fatto qualche gaffe? Forse. Ma sapete che dico? Meglio fare gaffe che intascare mazzette”.
Fonti di Palazzo Chigi smentiscono seccamente le ipotesi di rimpasto all’interno della compagine governativa. “Nessun rimpasto. Non esiste alcuna ipotesi di rimpasto. In nessun vertice si è mai parlato di rimpasto. Mai”, hanno affermato fonti della presidenza del Consiglio.