Università, Ventriglia: “Bisogna ripartire dal Policlinico”

di Redazione

Domenico VentrigliaCASERTA. Lo sviluppo e l’ammodernamento delle Università di Terra di Lavoro al centro della campagna elettorale del sindaco di Curti e consigliere provinciale uscente Domenico Ventriglia, candidato nella lista del Pdl alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo.

Tante, forse troppe, secondo Ventriglia, le opere che attendono di decollare in provincia di Caserta. Il riferimento va alle città di Caserta, Capua, Santa Maria Capua Vetere e Aversa che “dovrebbero trasformarsi – sostiene Ventriglia – in città universitarie attrattive, devono concretizzarsi per la funzionalità dei servizi, per la dimensione umana degli studi, per l’efficienza delle strutture, devono poter offrire tutto quello che la grande università non sempre può garantire o quasi mai garantisce. Su questo piano, della qualità della vita universitaria, il nostro Ateneo doveva e deve diventare competitivo in una dimensione più ampia, extraterritoriale”.

Secondo il candidato del Popolo della Libertà Ventriglia quando si parla delle Università casertane bisogna intervenire concretamente in alcuni settori: “A partire dai trasporti che vanno urgentemente potenziati per consentire una più facile accessibilità alle sedi universitarie e un maggior collegamento tra le stesse, per finire a tutti i servizi che l’Ente Regionale, attraverso l’Adisu, deve garantire agli studenti”. Il processo istitutivo avviato vent’anni fa doveva concludersi con il trasferimento del Policlinico a Caserta che non è stato ancora realizzato. Per Ventriglia è questo il “vero nodo irrisolto. La Facoltà di Medicina continua ad operare tra Caserta e Napoli, le strutture inadeguate, tra infinite difficoltà e a Caserta la costruzione del nuovo Policlinico langue tra incertezze e inadempienze”.

La ricetta di Ventriglia è ripartire proprio dal Policlinico, non solo per quello che rappresentava nel progetto complessivo ma per quello che rappresenta all’interno delle politiche universitarie e sanitarie della Regione: “Le vecchie strutture del centro storico a Napoli sono inadeguate alla didattica e all’assistenza e il problema non si risolve dividendo e spostando i posti letto in un ospedale o in un altro. Questo risolve forse parzialmente i problemi degli ammalati, ma non quelli degli studenti di medicina della Sun, che inseguono docenti e strutture nelle due province di Caserta e Napoli. Ancora una volta ci sono responsabilità della politica che non ha saputo farsi garante di un sistema universitario equilibrato capace di contemperare tutte le esigenze e valorizzare tutti i territori, in particolare il territorio della Provincia di Caserta lasciando sola l’università nel difficile compito di portare a conclusione il processo insediativo. Battersi per un sistema universitario competitivo è una grande occasione per uscire dalle incertezze del presente, significa progettare il futuro, individuando una vocazione precisa per il nostro territorio all’interno di una politica più ampia di sviluppo e in armonia con il quadro regionale”.

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