Lusciano, “la Befana” chiedeva il pizzo a commercianti e finisce in carcere

di Redazione

Nella prima mattinata di lunedì 14 gennaio, la Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Raffaele Santoro, alias ‘la Befana’, di 34 anni, ritenuto responsabile del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di imprenditori attivi nell’agro aversano.

L’indagine, condotta dalla Squadra mobile di Caserta e coordinata dalla Dda partenopea, ha permesso di accertare che, nel periodo immediatamente antecedente le scorse festività natalizie, come spiega la polizia in una nota, “Santoro si presentava negli esercizi commerciali del territorio di Lusciano chiedendo insistentemente ai dipendenti di parlare con i titolari e dicendo: ‘noi siamo tutti amici, siamo persone perbene, poi…sta per arrivare il Natale…’. Un comportamento diretto, in maniera evidente, a formulare una richiesta estorsiva, come testimoniato dal riferimento agli ‘amici’ e all’arrivo del Natale, momento di riscossione abituale dei proventi nelle estorsioni”.

Santoro, fanno sapere gli inquirenti, “risulta essere personaggio inserito storicamente nel gruppo capeggiato da Giuseppe Setola, appartenente alla fazione Bidognetti del clan dei casalesi, e, sulla sua posizione nell’ambito della criminalità organizzata, sono state acquisite numerose dichiarazioni da parte dei collaboratori di giustizia”. E’ stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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