Pd, polemica tesseramento: “Lettera decida da che parte stare”

di Redazione

 SANT’ARPINO. E’ polemica, caratterizzata, tra l’altro, in una denuncia contro ignoti, tra il coordinamento cittadino del Pd e l’assessore Salvatore Lettera.

Quest’ultimo ha avviato la campagna tesseramenti del partito, anche tramite un comunicato ufficiale, suscitando l’ira del coordinamento e del gruppo consiliare guidato da Elpidio Del Prete. Ora, in una nota, il gruppo del Pd ritiene “Salvatore Lettera, rampante politico e moderno ‘dottor Jekyll e signor Hyde’. Di notte occupato a curare la gestione del piccolo potere affidatogli da Di Santo, sindaco di una maggioranza che un giorno si e l’altro pure combatte il Partito Democratico, e di giorno impegnato a lanciare proclami per l’adesione e il rinnovamento di quel partito, che di notte combatte su mandato della maggioranza di ‘Allenza Democratica’, schieramento nel quale si candidò nel 2008 in contrapposizione al Pd. Ci dispiacerebbe molto se Salvatore Lettera dovesse essere il prototipo di quella verità a cui era pervenuto il dottor Jekyll: ‘Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m’ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l’uomo non è veracemente uno, ma veracemente due’”.

Per il Pd, “Lettera deve scegliere se essere uno o ‘due’; se essere davvero democratico sempre o continuare ad essere di ‘Alleanza Democratica’ di notte e del Pd di giorno, proseguendo in una battaglia vecchia e di retroguardia nei confronti di chi nel Pd ci sta per convinzione e scelta, senza calcoli di potere. La coerenza e la credibilità si conquistano con chiare scelte di responsabilità, non stando con i piedi in due staffe”.

Il coordinamento e il gruppo consiliare poi sottolineano: “Nei confronti di Salvatore Lettera non vi è nulla di personale. Ne critichiamo solo le scelte sistematicamente contrarie a quelle del Pd e la sua continua ed acritica adesione a tutti gli attacchi che ‘Alleanza Democratica’ fa nei confronti del Pd e dei suoi rappresentanti. Quello che gli chiediamo è di uscire dall’ambiguità, di decidere da che parte stare. Nel Pd c’è spazio per tutti coloro che credono veramente in una politica diversa e che sono animati dalla buona volontà di confrontarsi nel rispetto delle idee di tutti, della libertà, della partecipazione e della democrazia. E su tale situazione anche il coordinamento provinciale deve decidersi una buona volta e per sempre da che parte stare”.

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