Torino, sgomberato l’Asilo occupato: arrestati 6 anarchici

di Redazione

Sei antagonisti tra i 30 e i 35 anni, tra cui una donna, sono stati arrestati dalla polizia a Torino, con l’accusa di aver partecipato ad azioni insurrezionaliste, nel corso dello sgombero dell’Asilo occupato di via Alessandria. Sarebbero 21 gli attentati cui avrebbero preso parte i sei anarchici, che dovranno rispondere di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto di ordigni esplosivi. Tali reati sarebbero stati compiuti durante la campagna, lanciata nel 2016 e portata avanti con azioni di sabotaggio, contro i Centri per l’Immigrazione e per il Rimpatrio e le società di servizi ad essi collegati. Una settima persona è ricercata. Altri due analoghi provvedimenti, secondo quanto si apprende, sarebbero stati eseguiti a Bologna.

A dare notizia dello sgombero avvenuto all’alba di oggi, giovedì 7 febbraio, sono gli stessi antagonisti. La struttura è occupata dal 1995. Si tratta di un edificio di otto locali, distribuiti su due piani, che un tempo ospitava la scuola materna Principe di Napoli. Sei antagonisti sono saliti sul tetto dello stabile e si rifiutano di andarsene. Una ventina di anarchici invece sta bloccando il traffico per protesta in corso Brescia, all’angolo con corso Giulio Cesare. Alcuni hanno srotolato uno striscione su cui si legge: ‘Basta sgomberi! Via la polizia dal quartiere’. Le operazioni di sgombero continuano. Sul posto polizia, carabinieri, guardia di finanza e Vigili del fuoco.

“Giustizia è fatta, centro sociale sgomberato e delinquenti in galera”. Così il ministro degli Interni, Matteo Salvini, commenta lo sgombero dell’ex asilo. “Un intervento più volte richiesto nel corso degli anni e lungamente atteso da città e residenti di un quartiere che chiede semplicemente un po’ di normalità”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, commenta l’operazione. “Ringrazio la questura e gli agenti intervenuti”, aggiunge il primo cittadino. Intanto, l’Amministrazione comunale fa sapere che l’asilo occupato non sarà venduto ai privati. “Il bene pubblico sarà messo a disposizione della cittadinanza – spiega Palazzo Civico – e destinato a ospitare servizi e attività di associazioni e organizzazioni no profit”.

“I toni trionfalistici con cui la sindaca ha accolto lo sgombero dell’Asilo Occupato non mi appartengono. Quello sgombero è un fallimento. Un fallimento nella gestione di quell’area della città”, scrive su Facebook il consigliere comunale M5S. Damiano Carretto, secondo cui “lo sgombero non risolve nulla”, pur riconoscendo che “quell’occupazione era molto problematica e che non si è mai cercato il dialogo col quartiere e con le altre realtà sociali presenti in quell’area”. “Anzi – aggiunge Carretto – probabilmente riuscirà solo ad aumentare le tensioni sociali nella città. Mi piacerebbe la stessa energia da parte della sindaca nel sollecitare le forze dell’ordine nel combattere le vere piaghe sociali di quell’area: spaccio e criminalità organizzata, ma forse è più semplice colpire qualche anarchico piuttosto che andare a toccare la vera criminalità”.

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