Aversa, addio al professor Gaetano Russo: un pezzo di storia della città

di Redazione

Aversa – “Professore, i miei anni più belli li ho trascorsi nel suo mitico ‘Chico’s bar’, avendo come riferimento la sua straordinaria umanità”. Questo uno dei tantissimi commenti su Facebook in ricordo del compianto Gaetano Russo, scomparso nella giornata del 16 febbraio all’età di 96 anni.

Era semplicemente un piacere trascorrere del tempo con lui, come riferiscono figli, nipoti, amici, parenti e tutte le persone che lo hanno conosciuto. Una mente dalle ampie vedute, incline a condividere pensieri e ad elargire dritte ai suoi tanti interlocutori, in particolare alla grande miriade di giovani che hanno avuto il piacere di incontrarlo.

Insieme ai suoi figli e a sua moglie Concetta Carbone mise su il pub “Chico’s” ad Aversa, raduno inimitabile della gioventù aversana degli anni ’70 e ’80, rimanendo impresso per il suo grande cuore, la sua capacità introspettiva, il suo essere al di sopra delle righe, la sua cultura e la sua lungimiranza. Un mix che lo ha reso speciale fino a qualche giorno prima della sua dipartita. Ha mantenuto ininterrottamente viva la sua mente mediante letture e conversazioni varie, costantemente aggiornato anche attraverso i social, tra i quali Facebook, con tre profili che lo caratterizzavano. Una mente fervida fino alla fine. Un curriculum eccellente, serenamente riportato dai figli Rosalba, Francesco, Annamaria, Cinzia e Gianpaolo e da un folto numero di nipoti che lo hanno assistito fino agli ultimi momenti, desiderosi di ricambiarlo con un amore infinito.

Interprete durante la Seconda guerra mondiale per i francesi, dipendente presso il Distretto militare di Caserta, maestro elementare per antonomasia, nelle più svariate strutture scolastiche dell’entroterra casertano, segretario dell’Ispettorato scolastico, dipendente del Provveditorato di Caserta, profondo conoscitore della storia aversana. Negli anni ’50, in quel di Gricignano, è stato segretario della Democrazia Cristiana, e poi ancora segretario provinciale scolastico nel sindacato Sinascel.

Argomentazioni culturali che negli ultimi tempi costituivano il suo pane quotidiano? Problematiche sociali e politiche, questioni di interesse collettivo, curatore dell’arte culinaria. Affettuoso marito, padre e nonno, oltre che bisnonno, ‘il professore di tutti i giovani’. Spiccato il suo alto senso di religiosità. Negli ultimi momenti lo sguardo si rivolgeva in alto, conscio di un tempo che stava giungendo al termine. Tra il suo ultimo dire dolorante il richiamo ai figli. La preoccupazione che rimanessero uniti, così come sovviene ad ogni buon genitore. Gli sarà stato concesso qualche attimo in più di permanenza, richiesta quasi esplicita, tale da consentire la celebrazione del suo funerale nella giornata del compleanno del suo ultimogenito.

Come tutti i ‘grandi’, rimarrà evanescente ed indelebile per molti. Probabilmente, per rincontrarlo virtualmente, basterà dirigere lo sguardo in alto, così come lui soleva fare, conferendo alla vita un significato straordinario. Da parte dei suoi cari: “Grazie di essere esistito!”.

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