Un uno-due da mozzare il fiato. In due giorni due richieste di pagamenti per praticamente 2 milioni di euro che, di fatto, bloccano le casse del comune di Sant’Arpino. L’altro giorno la richiesta di pagamento di una condanna per 455mila euro per cedimento strutturale di un fabbricato in via Turati a seguito di infiltrazioni d’acqua provocate dieci anni or sono dalla rottura della rete idrica comunale nel mese di aprile del 2009. Ieri un pignoramento da parte del Consorzio Idrico Terra di Lavoro per poco meno di un milione e quattrocentomila euro.
Debiti che ora ammontano ad oltre 11 milioni senza che si riesca a vedere la luce in fondo al tunnel. Per quanto riguarda l’edificio di via Turati, il sindaco dell’epoca dispose lo sgombero di proprietari ed inquilini dell’immobile con apposita ordinanza. A sua volta il proprietario dell’immobile si costituì in giudizio contro il comune chiedendo i danni per le lesioni subite a causa della perdita d’acqua in quanto il comune è titolare e custode della rete idrica e deputato alla sua manutenzione e vigilanza. «Stiamo cercando di chiamare in causa – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Dell’Aversana – l’assicurazione che nel 2009 doveva avere una polizza a copertura dei danni causati dal comune. La cosa non è semplice e non è facile. Uno dei motivi per cui abbiamo deliberata l’adesione ad Acquedotti Scpa è anche per evitare di pagare questi danni. Aderendo ad Acquedotti Scpa abbiamo affidato i lavori di intervento sulla rete idrica ad un’azienda strutturata e collaudata che renderà più efficiente ed efficace il servizio e non avremo l’assillo mensile del pagamento del canone, in quanto l’azienda si sostiene economicamente da sola con l’incasso delle tariffe».
Intanto, il Consorzio Idrico Terra di Lavoro, in virtù di un decreto ingiuntivo del tribunale di Napoli Nord della somma di 1.311.460 euro, ha notificato al comune di Sant’Arpino un atto di precetto. Pignoramento alle porte e conseguente blocco delle finanze del Comune. «Il nostro comune sebbene pignorato dal Consorzio Idrico – puntualizza il primo cittadino di Sant’Arpino – questa somma in banca non la possiede, anzi è in anticipazione di tesoreria. Siamo in condizioni economiche disastrose. Non abbiamo liquidità ma solo debiti da pagare. In questo disastro stiamo cercando disperatamente di mettere ordine e provare a potenziare le entrate nell’esclusivo interesse della collettività. Chiediamo comprensione».