I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Firenze, nella giornata del 19 marzo, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto quattro componenti di una “banda” che compiva furti nelle province di Firenze, Pisa e Pistoia. Si tratta di Zeqir Mzhika, 33 anni, Hektor Cakoni, 39, Marjan Perndreka, 31, Denard Prendi, 31, tutti di origine albanese, pregiudicati ed irregolari sul territorio nazionale.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Firenze (sostituto procuratore Christine Von Borries), hanno avuto inizio lo scorso gennaio quando, a seguito di un furto in abitazione commesso a Pontassieve, venne rubata una Mercedes classe B di colore nero. Segnalata pochi giorni dopo nello stesso comune da colleghi del posto e, ulteriormente, avvistata a Bagno a Ripoli da una donna, anch’essa vittima di furto, che nella denuncia aveva fornito indicazioni precise sul modello del veicolo.
Servizi di osservazione, controllo e pedinamento nonché analisi del tracciato del dispositivo Gps con il quale veniva monitorata l’autovettura: tutto ciò ha permesso, in maniera inequivocabile, di documentare (solo nelle date del 17, 18 e 19 gennaio) circa 15 furti in abitazione commessi nell’area ricompresa tra i comuni di Firenze, Fiesole, Dicomano, Vicchio, Bagno a Ripoli e Borgo San Lorenzo. Per i quali un ulteriore riscontro è stato fornito dal riconoscimento, da parte delle persone derubate, di alcuni beni asportati e successivamente rinvenuti all’interno della stessa Mercedes, recuperata il 22 gennaio a Sesto Fiorentino.
Rafforzate le attività d’indagine con ulteriori dispositivi tecnici, i carabinieri sono riusciti a rintracciare nuovamente i quattro soggetti che, nel frattempo, con analogo modus operandi, avevano rubato una nuova autovettura, una Fiat 500 X di colore rosso, nell’ambito di un furto in abitazione a San Casciano. I servizi di osservazione e pedinamento sulla “nuova” autovettura in uso ai quattro indagati, nonché la documentazione foto/video degli spostamenti della stessa e dei singoli personaggi coinvolti, consentivano di dimostrate, dal 7 al 10 marzo, la commissione di ulteriori furti nei comuni di Fiesole, Pontassieve, Bagno a Ripoli, Montescudaio, Terricciola e Collesalvetti.
La banda effettuava vere e proprie incursioni, soprattutto nelle frazioni, dove venivano individuati gruppi di case che, dopo l’effrazione, venivano depredate con azioni fulminee. I quattro cambiavano spesso il loro domicilio proprio per evitare di suscitare interesse nel vicinato, restando solo pochi giorni in uno stesso posto, ed avevano una elevata mobilità nel territorio toscano, cambiando continuamente autovetture, in particolare nella fase di recupero di quella rubata utilizzata per commettere furti e nella fase conclusiva dei raid.
La svolta investigativa si è avuta quando sono state individuate le due abitazioni in Montecatini Terme dove i quattro vivevano e custodivano parte della refurtiva. Nelle prime ore del 19 marzo i carabinieri, accortisi di strani movimenti che facevano presagire uno spostamento della banda, aiutati anche da conversazioni che lasciavano intendere la volontà dei soggetti coinvolti di voler abbandonare il territorio nazionale, hanno organizzato un blitz, alla luce del pericolo di fuga e della loro elevata pericolosità sociale, sottoponendoli a fermo di indiziato di delitto.
Ulteriore conferma dell’intenzione emergeva dalla presenza dei bagagli in una delle autovetture in uso agli indagati, nonché negli appartamenti dove vivevano. L’operazione ha portato al sequestro con contestuale riconsegna ai legittimi proprietari di due autovetture rubate. Inoltre, le perquisizioni veicolari, domiciliari e personali, hanno consentito di sequestrare una somma complessiva (in contanti) di circa 3mila euro, diversi monili in oro per un valore ancora da quantificare, numerosi prodotti di pelletteria griffati e pregiate bottiglie di vino.
Gli indagati sono stati condotti nelle case circondariali di Pisa e Pistoia, essendo stati eseguiti i fermi per uno di essi nel comune di Pisa e per gli altri tre a Montecatini Terme, presso la loro abitazione. Nell’ultimo fine settimana vi è stata la convalida degli arresti.
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