La confusione regna sovrana ad Aversa in vista delle amministrative del prossimo 26 maggio. Tutte le coalizioni sono in stand-by e non riescono a superare veti che, come nel caso di Fratelli d’Italia, giungono anche dall’interno di uno stesso partito. Andando per ordine, la proposta dei coordinatori locali del partito, Michele Serao e Gennaro Morra, di candidare a sindaco per il centrodestra Enzo Pagano trova accoglienza massima anche nella Lega con Salvatore Mastroianni, mentre Gimmi Cangiano, coordinatore regionale del partito, ritiene che Pagano debba essere candidato quale punta di diamante di Fratelli d’Italia per le Europee.
Nel dibattito, quasi surreale, si inserisce Serao per ribadire che: «In riferimento alle voci, infondate di un rifiuto da parte del nostro coordinatore provinciale Vincenzo Pagano, preciso come coordinatore d’area del partito Fdi che sono illazioni strumentali, perché il nostro coordinatore è onorato di potersi mettere a disposizione della città di Aversa e gratificato per la scelta della coalizione di centrodestra, e delle liste della società civile».
Intanto, nel tentativo di forzare questa impasse che blocca anche il confronto tra i soggetti seduti al tavolo della coalizione di centrodestra, Dino Carratù, rappresentante della lista civica Forza Aversa, ha preso l’iniziativa di convocare tutte le liste civiche di area per i prossimi giorni, cercando di trovare una posizione comune da poter spendere unitariamente al tavolo di centrodestra che ha fatto registrare già alcune riunioni senza giungere, quando siamo oramai a poco più di venti giorni dal termine ultimo per la presentazione delle candidature di aspiranti sindaci e consiglieri comunali.
Una situazione di indecisione massima si registra anche sul fronte opposto. L’assemblea del Partito Democratico aversano, voluta dall’ala che fa capo al consigliere regionale Gennaro Oliviero, si è conclusa in maniera interlocutoria decidendo di aggiornarsi a domenica con l’intento di verificare se ancora può ritenersi da percorrere la strada dei nove consiglieri comunali che hanno mandato a casa Enrico De Cristofaro, consiglieri rappresentanti una cordata che va dal Pd a Forza Italia passando per Noi Aversani. Nello specifico, ancora legati a questa soluzione (di fatto già non più percorribile per come stanno oggi le posizioni dei singoli) l’ex candidato a sindaco dei Dem normanni Marco Villano ed Elena Caterino. Più pragmatico l’ex parlamentare Paolo Santulli che, sottolineando come il tempo stringa, invita il Pd a fare il nome dell’eventuale candidato a sindaco e a dare il via alla composizione delle liste tenuto conto che il tempo stringe.
C’è, infine, la posizione dell’ex consigliere comunale dei Dem aversani Alfonso Golia, tra i più attivi nel corso della consiliatura appena archiviata. L’esponente del centrosinistra, indicato da diversi addetti ai lavori come possibile candidato a sindaco della coalizione, ha sottolineato la necessità di realizzare un’aggregazione organica fondata sui valori politici e non un’armata Brancaleone per evitare di ripetere le ultime deludenti esperienze amministrative dove si è badato a mettere insieme gruppi e persone eterogenei, senza un collante comune. «Non a caso – ha dichiarato Golia – credo sia opportuno interrogarsi sul perché nessuna amministrazione sia arrivata a concludere il mandato ricevuto dai cittadini».
Insomma, Golia sarebbe per una coalizione di centrosinistra che veda insieme tutti i moderati e i progressisti rifugiando qualsiasi unione che veda insieme liste, gruppi o associazioni con ideologie eterogenee che hanno contraddistinto le due ultime esperienze dando, tra l’altro, luogo ad un tourbillon esagerato di cambi di casacca.