Capasso chiede il potenziamento dell’ufficio postale

di Redazione

Ernesto Capasso SANT’ARPINO. “E’ veramente assurdo che nel 2012 ci troviamo innanzi ancora ad una situazione del genere non degna di una Nazione come l’Italia”.

Così il capogruppo consiliare di maggioranza Ernesto Capasso nel descrivere i disagi che gli utenti dell’ufficio postale santarpinese si trovano a vivere quotidianamente. “E’ una realtà davvero incredibile alla quale non sembra esserci soluzione. Nonostante l’apertura pomeridiana dello sportello di via De Gasperi e nonostante gli sforzi, l’encomiabile lavoro e la dedizione della direttrice, la dottoressa Antonietta Bosco, e dell’intero personale, ogni giorno i santarpinesi che debbono recarsi alla Posta si trovano innanzi disagi di ogni genere. La situazione letteralmente degenera nei primi sedici giorni di ogni mese quando vengono pagate le pensioni. Ci sono vecchietti e persone anziane che dalle tre di notte, sfidando le rigide temperature di questi mesi invernali, già sono in fila per prendere il proprio numero. Ma la situazione non cambia durante l’intera giornata quando ci sono tempi di attesa che spesso e volentieri si avvicinano alle tre ore. Purtroppo la causa di tutto ciò sta nell’endemica carenza di personale. Solo sette impiegati per far fronte alle esigenze di una popolazione di oltre quattordicimila abitanti. Per questo, anche per evitare il crescere dell’esasperazione collettiva che in alcuni casi rischi di sfociare in litigi, rivolgo un appello alla Direzione Provinciale di Poste Italiane affinché potenzi, quantomeno nel periodo in cui vengono erogate le pensioni, il personale in organico allo sportello di Sant’Arpino. Il tutto sia per garantire un servizio migliore alla collettività sia per valorizzare la professionalità di tutte le risorse attualmente a disposizione della dottoressa Bosco. Soprattutto quanti hanno responsabilità a livello provinciale debbono mettere in campo strategie operative e risorse in grado di soddisfare una clientela che non può permettersi di perdere giornate intere per una semplice commissione o un pagamento. Mi auguro – conclude Capasso – che questo mio appello non cada nel vuoto ed anzi venga recepito al più presto da chi di dovere”.

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