CASERTA.La Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere, aderente allUnione Nazionale delle Camere Civili, presieduta dallavvocato Francesco Buco, interrompe il proprio silenzio al fine di apportare chiarezza ad una vicenda giudiziaria i cui contorni sono considerati “artatamente strumentalizzati da chi vi ha dato inizio”.
“I numerosi, ripetuti ed indegni attacchi di cui lintero sodalizio è oggetto, ormai quotidianamente,– scrive Buco in una nota –fungono da cassa di risonanza al pensiero di alcuni esponenti del Consiglio dellOrdine, in primis del suo presidente, i quali si arrogano il diritto non solo di attentare, senza esclusione di colpi, allindipendenza della Magistratura ma anche e soprattutto di ‘colpire’ chi, nel rispetto delle più elementari regole democratiche, altrove evidentemente ignorate, ha manifestato la volontà di rivitalizzare un associazionismo forense che non si uniformi pedissequamente a ‘superiori direttive’. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nella persona del dottor Giovanni DOnofrio, nel pronunciarsi sulle numerose richieste avanzate dallavvocato Patrizia Cianni nel ricorso ex art. 700 c.p.c., si è limitato ad inibire alla Camera Civile presieduta dallavvocato Buco la spendita della denominazione ‘Camera Civile degli Avvocati e Procuratori del Foro di Santa Maria Capua Vetere’, denominazione, questultima, mai spesa dal medesimo sodalizio, riservando alleventuale giudizio di merito lordine di cancellazione delle espressioni ‘fuori misura’, ‘offensive’ e ‘sconvenienti’ contenute negli scritti difensivi depositati dalla ricorrente avvocato Patrizia Cianni.
Appare evidente, dunque, – continua Buco – che nessuna ‘punizione ai ribelli’ è stata irrogata dal Tribunale in composizione monocratica il quale, al contrario, ha riconosciuto piena e totale legittimità al sodalizio, legittimità già consacrata dal riconoscimento ottenuto dallUnione Nazionale delle Camere Civili e sostanziatasi nella legittimazione alla partecipazione ai lavori dellAssemblea tenutasi a Velletri il 17 e 18 settembre scorsi. Restano da stigmatizzare: la violentissima campagna di stampa di cui si è resa e continua a rendersi protagonista la Camera Civile degli Avvocati e Procuratori del Foro di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dallavvocato Cianni, sodalizio che ha prestato il proprio volto, in epoca immediatamente antecedente lemissione del provvedimento cautelare, alla retrostante, precisa e puntuale volontà di creare un clima di sospetto sullimparzialità e terzietà del Magistrato Giudicante nel tentativo di pregiudicarne la serenità di giudizio, e che oggi continua a prestarlo a manovre di retrovia finalizzate a screditare, mediante attacchi di natura personale, colleghi che hanno dimostrato sul campo valore professionale ed umano e che sono ‘colpevoli’ di essere ‘liberi e non gestibili’; la scelta dellavvocato Elio Sticco no profit, presidente del Consiglio dellOrdine degli Avvocati, di rappresentare in giudizio, unitamente allavvocato Alberto Zaza DAulisio, gli interventori adesivi alle ragioni della ricorrente, avvocati Antimo Di Resta ed Achille Vellucci, proponendo, nel contempo, nellinteresse dei propri assistiti e nei confronti dellavvocato Buco una domanda tesa ad ottenerne la condanna al ‘risarcimento danni per l’attività svolta illegittimamente anche con la partecipazione del giudice D’Onofrio’.
Ragioni di opportunità e di rappresentanza istituzionale – conclude – avrebbero imposto una scelta diversa da parte del Presidente del Consiglio dellOrdine degli Avvocati, scelta che non avrebbe compromesso, come invece è accaduto, limmagine della classe forense sammaritana”.