Napoli – “Abbiamo fatto il punto della situazione sulle moderne tecniche di disinfezione e sterilizzazione utilizzando l’aerosolizzazione. Ci si muoverà sulla valutazione di evidenza facendo analisi di efficacia e di efficienza della metodologia utilizzata e delle possibili applicazioni. Come dipartimento abbiamo ospitato questo seminario per promuovere le attività di ricerca sulla disinfezione e sterilizzazione per la formazione di studenti e operatori sanitari”. Così Maria Triassi, direttore del Dipartimento Assistenziale di Sanità Pubblica e Farmaco Utilizzazione, intervenuta al seminario ‘Microorganismi resistenti in ospedale e la disinfezione in aerosolizzazione come offerta tecnologica, cosa indica la normativa’, organizzato presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Farmacoutilizzazione dell’Università Federico II di Napoli.
Per Oreste Caporale, docente del Dipartimento di Sanità Pubblica, “debellare radicalmente le infezioni è impossibile, per questo è importante ricorrere alle migliori tecnologie. Non sono relegate in un luogo e sono correlate all’assistenza e alle capacità professionali degli operatori. E’ necessario – ha puntualizzato Caporale – attuare controlli seri e tracciabili oltre a un’ottima professionalità degli operatori sanitari. E’ corretto parlare di interventi di controllo ambientali sulle infezioni, che viene fatto attraverso vari sistemi. Gli antibiotici sono armi spuntate, utilizzare correttamente disinfettanti è un’arma importantissima e non sostituibile”.
“‘Microdefender’ rappresenta una soluzione innovativa – ha detto a margine del seminario Rosa Incarnato, biologo WPbiomed – che aerosolizza una formulazione a base di perossido di idrogeno. La peculiarità di questo sistema risiede nella mappatura di tutte le operazioni effettuate mediante una piattaforma on- line, in grado di rilasciare un certificato sulla tracciabilità di tutte le operazioni effettuate”.
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