Venezia, scontro tra nave crociera e battello: 5 feriti. Polemica Lega-M5S

di Redazione

Un incidente tra una nave da crociera della “Msc” e un battello gran turismo è avvenuto domenica mattina nel porto di Venezia. La “Opera” era in attracco al molo di San Basilio quando ha tamponato sul lato di poppa il battello, anch’esso in fase di ormeggio. Cinque persone sono rimaste ferite: quattro sul battello e una sulla nave. Dei cinque feriti, quattro sono turiste straniere, di età compresa tra i 67 e 72 anni. Di queste, una donna americana è già stata dimessa dopo le cure al pronto soccorso. Le altre tre sono una neozelandese e due australiane; una di loro, una 67enne, è in condizioni un po’ più serie, e viene valutata dai medici. Le altre non sono gravi; hanno subito traumi ortopedici, cadendo a terra o fuggendo al momento dello scontro.

L’incidente tra la nave da crociera e il “River Countess”, un grande battello di tipo fluviale, è avvenuto nel canale della Giudecca, quando il “lancione” aveva già attraccato al molo. La nave ha colpito dapprima la banchina portuale, danneggiandola, ed ha proseguito con l’inerzia appoggiandosi alla poppa del battello. I vigili del fuoco sono impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza. “La nave di Msc aveva un’avaria al motore, segnalata subito dal comandante. Il motore era bloccato, ma in spinta, perché la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais”. Lo ha spiegato Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido”, la società che con due imbarcazioni stava guidando la Opera all’arrivo in marittima, prima dell’incidente. I due rimorchiatori hanno cercato di fermare il gigante, fino a quando un cavo di traino si è rotto, tranciato dall’impatto con il battello fluviale.

L’incidente ha riportato l’attenzione sul tema della chiusura del canale della Giudecca alle grandi navi. Sia il ministro Toninelli sia il ministro Bonisoli hanno sottolineato la necessità di bloccare l’ingresso in laguna. Dello stesso avviso anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Il ministero dei Trasporti è infine intervenuto cercando di dare tempi certi. “Sulle grandi navi a Venezia – hanno infatti fatto sapere fonti del Mit – il tavolo istituzionale è da tempo in corso. I ministri interessati si vedranno a breve scadenza per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro il mese di giugno, per allontanare le grandi navi da crociera dalla Giudecca e da San Marco”.

Sulla possibilità di una rapida soluzione alla presenza delle grandi navi in laguna è però entrato a gamba tesa Matteo Salvini. “Io so che una soluzione condivisa c’era già dall’anno scorso a Venezia. Ma tutto è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero romano, e non è un ministero della Lega quello che ha bloccato i progetti. Abbiamo bisogno di sì, non di no, facciamo che da giugno ricomincino i sì”. Le parole di Salvini sono quindi state chiariti a breve giro dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e dalla deputata veneziana, Ketty Fogliani. “Il piano alternativo” per le grandi navi a Venezia “era già pronto dallo scorso novembre” e condiviso con autorità locali e armatori, “peccato che sia stata bloccata subito dal Mit e che in tutti questi mesi il ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all’ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto”.

Non è quindi mancata la replica del M5S. “Sentiamo sempre dire dalla Lega che loro hanno una soluzione a tutto, ma finora non è mai arrivata alcuna proposta sul tavolo – hanno fatto sapere fonti del Movimento -. Nessuna. Non serve fare annunci, serve fare la cose e risolvere i problemi. Se la Lega ha un piano per risolvere tutto domani lo presenti, non siamo gelosi, e se è buono lo portiamo avanti”.

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