La corte di appello di Firenze ha condannato a 7 anni l’ex ad di Fs e di Rfi Mauro Moretti al processo per la strage di Viareggio del 2009. La procura generale aveva chiesto 15 anni e 6 mesi: anche in primo grado Moretti venne condannato a 7 anni. Condannati in appello anche Michele Mario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia), mentre è stato assolto Giulio Margarita (ex dirigente della direzione tecnica di Rfi e oggi dirigente di Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria).
Confermata anche la condanna a carico di Trenitalia e Rfi a pagare 700mila euro per responsabilità amministrativa, ma sono state cancellate le interdizioni societarie stabilite dal tribunale. La strage avvenne il 29 giugno 2009, quando un treno merci che trasportava gas liquido deragliò, ribaltandosi parzialmente, ed esplose, provocando un incendio e il crollo di un palazzo. I morti furono in tutto 32.
Moretti, che non era in aula, era imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio. La condanna arriva sia per il suo ruolo di ex ad di Rfi sia ex ad di Fs. Il tribunale di Lucca, invece, in primo grado aveva considerato la condanna solo rispetto alla sua funzione di amministratore delegato di Rfi. Per il procuratore capo di Lucca, Pietro Suchan, la condanna di Moretti anche come ex ad di Fs “è una vittoria”. La corte di appello di Firenze ha inoltre condannato Elia e Soprano, entrambi a 6 anni.
Le accuse sono, a vario titolo, di omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario. Per Elia la procura generale aveva chiesto in requisitoria 14 anni e 6 mesi (in primo grado era stato condannato a 7 anni e 6 mesi), per Soprano 7 anni e 6 mesi (come la condanna in tribunale). Assolto invece Margarita che in primo grado era stato condannato 6 anni e sei mesi. Il Pg aveva chiesto 12 anni e sei mesi ma per i giudici “il fatto non sussiste”. Il tribunale di Lucca li aveva tutti condannati in primo grado il 31 gennaio 2017.
Infine, tutti condannati meno uno – Uwe Koennecke, responsabile officina Jugenthal, assolto (in primo grado aveva avuto 8 anni e 6 mesi) -, i dirigenti e i manager delle società estere dove venivano mandati in revisione i carri merci. Tra i condannati c’è Joachim Lehmann, supervisore presso l’Officina Jugenthal di Hannover (assolto in primo grado, 7 anni e 3 mesi in appello). Il pg Luciana Piras aveva chiesto per lui 8 anni anche sostenendo che “aveva un contratto da 17 ore l’anno per un compenso di 700mila euro, ma non andò a controllare” i materiali rotabili. La corte inoltre ha condannato a 8 anni e 8 mesi Rainer Kogelheide delle società Jungenthal e Peter Linowski di Gatx Rail Germania; a 8 anni Johannes Mansbarth ex ad di Gatx Rail Austria e Roman Mayer responsabile manutenzione flotta carri merci di Gatx Austria; a 6 anni e 10 mesi Andreas Schroter, tecnico, Uwe Kriebel, operaio addetto alla verifica dei materiali, e Helmut Brodel, tutti delle officine Jugenthal.
L’11 febbraio Moretti annunciò in udienza di voler rinunciare alla prescrizione. La pg ha poi fatto sapere che c’è prescrizione da maggio 2018 per incendio e lesioni colpose. Nel processo di appello, dunque, i giudici in camera di consiglio hanno dovuto tener conto della prescrizione scattata per numerosi imputati. La prescrizione in questo processo equivale a 6 mesi di sconto di pena. La stessa procura generale, nella requisitoria, aveva evidenziato l’obbligo legale di applicare la prescrizione in modo lineare a tutte le posizioni in caso di riforma della sentenza di primo grado.
Risarcimenti e sanzioni confermati. La corte di appello di Firenze ha poi confermato la sentenza del tribunale di Lucca riguardo ai risarcimenti alle parti civili e le relative provvisionali, fra cui quelle per i familiari delle vittime: anche Moretti deve risarcire le parti. La corte ha stabilito che l’ex ad è obbligato in solido con gli altri imputati condannati. Per quanto riguarda le società, oltre a Trenitalia e Rfi, sono confermate le sanzioni, con parziale riduzione a 400mila euro, per Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania e Jugenthal Waggon. Restano assolte come in primo grado Fs spa, Fs Logistica e Cima Riparazioni spa.
“Oggi è stato fatto un passo avanti verso la giustizia, il secondo grado conferma che ci sono delle responsabilità chiare. Certo questo non vuol dire che termina il dolore, il dolore è ancora vivo e non è con delle sentenze che si risarcisce una ferita grande e aperta nel cuore della città”, ha detto il sindaco di Viareggio, Giorgio del Ghingaro, parlando coi cronisti al termine della lettura della sentenza. “Oggi si chiude un capitolo – ha aggiunto il primo cittadino – almeno in parte, perché immagino ci sarà la Cassazione”.