Marino firma l’appello in difesa della scuola pubblica

di Redazione

Carlo MarinoCASERTA. Una nuova centralità della scuola pubblica nelle politiche comunali a Caserta. A invocarla è il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Marino, nel nuovo post sul suo blog www.carlomarino.it.

“I problemi – scrive – riguardano non solo i contenuti educativi, ma anche l’edilizia scolastica. Il primo atto su questo fronte sarà il lancio di una mappatura completa delle condizioni di sicurezza degli istituti di competenza comunale, un atto doveroso di verifica e di intervento per la tutela dei nostri figli, che devono poter studiare in ambienti sicuri, dove non cade nemmeno un po’ di intonaco alle pareti, come purtroppo invece oggi accade soprattutto quando gli istituti sono insediati in strutture antiche”.

Nel medio-lungo periodo Caserta ha bisogno di un vasto piano di edilizia scolastica, con la realizzazione di nuove scuole, “che siano lontano dal centro e rispondano alle nuove esigenze di studenti, docenti e genitori: più laboratori, più spazi per sport e attività extracurriculari, insomma la scuola può e deve accrescere la sua funzione sociale”, spiega Marino e aggiunge: “Ma come riuscire a reperire i fondi necessari? Non certo attingendo al magrissimo bilancio comunale. Oggi tuttavia la normativa sugli appalti pubblici offre una serie di opportunità che intendo sfruttare al meglio, come il leasing in costruendo o il project financing. Credo nel sostegno dei privati all’iniziativa e credo nella possibilità di mettere a base d’appalto il vecchio edificio scolastico per progettare quello nuovo. Amministrare oggi è diverso dal passato e diversa dovrà essere anche il nostro approccio alla risoluzione dei problemi di Caserta”.

Intanto, Marino ha firmato l’appello dell’Unità per la difesa della scuola pubblica (www.unita.it/scuolapubblica/) “perché considero inaccettabile e pericolosa l’aggressione al nostro sistema scolastico, portata avanti dal Governo Berlusconi, innanzitutto con la pessima riforma Gelmini e poi con le gravi parole pronunciate dal premier a favore del sistema privato di istruzione”.

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