25 indagati – di cui 19 tratti in arresto (14 in carcere e 5 ai domiciliari) e 6 denunciati a piede libero – oltre a centinaia di persone controllate. Sono i numeri dell’indagine “Toner” che, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Perugia, ha permesso ai carabinieri di Terni di smantellare un’organizzazione specializzata nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti che dal Marocco arrivavano sulle piazze dello spaccio di Terni attraverso la Spagna e Roma.
A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, c’era un ternano, Sandro Broccucci, 37 anni, con il quale collaborava un sodalizio composto da cittadini magrebini, gestendo ingenti quantità di droga, tra cocaina, eroina, hashish e marijuana, per le piazze dello spaccio cittadine. Insieme a Broccucci è finito in carcere il marocchino Mohamed Mojmil, 32 anni, considerato l’altro vertice dell’organizzazione.
Fra gli arrestati figura anche un poliziotto, originario di Terni, in forza alla squadra Mobile di Roma, Roberto Genova, ritenuto dagli inquirenti non centrale nel contesto dell’organizzazione, pur ricevendo droga, in parte poi spacciata, ma che sarebbe stato in grado di fornire alcuni utili consigli a Broccucci di determinare il valore dello stupefacente e mettere in guardia lo stesso da possibili “attenzioni” investigative sul suo conto, consigliando anche una “bonifica” del negozio per escludere la presenza di eventuali cimici. Non si tratta dell’unico esponente delle forze dell’ordine ad avere contatti con il commerciante ternano, ma è comunque l’unico nei confronti del quale, nel contesto dell’inchiesta, siano emersi fatti ritenuti penalmente rilevanti.
Durante le indagini sono stati sequestrati 35 chili di hashish, 500 grami di cocaina e altrettanti di marijuana, oltre a 10mila euro in contanti. La droga proveniva dal Marocco, transitava in Spagna e poi raggiungeva Roma e Terni, ma è stata intercettata e sequestrata dai militari che hanno avviato le indagini nel 2017 prendendo spunto dall’attività di un negozio, nella zona di Campitllo, gestito da Broccucci, considerata la base della banda di pusher.
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