Speranza per Caserta punta a riqualificare le frazioni

di Redazione

Nicola Melone CASERTA. Al centro del programma elettorale di Speranza per Caserta la riqualificazione delle frazioni. Da palazzo Cocozza alla chiesa di san Rufo fino a San Pietro ad Montes in Casolla …

… passando per il grande patrimonio artistico, culturale e sociale di tutti borghi del territorio di Mezzano, Puccianiello, Piedimonte, Santa Barbara. Il candidato sindaco del movimento socio-politico di cittadini “Speranza per Caserta” prof. Nicola Melone invita tutta la popolazione a prendere parte all’evento sul tema “Borghi Tifatini: capitale sociale e patrimonio artistico” in programma per domenica 27 marzo alle 18.30 presso l’Antica Trattoria Innarone sita in via San Pietro ad Montes n. 11 in località Casolla (Ce). Al tavolo dei relatori Sergio Carriero (docente di Sociologia dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Pietro”), Alessandra Menzione (responsabile della comunità alloggio per minori “Nana Bianca”), Giuseppe Vozza (direttore del coordinamento tifatino).

A moderare l’incontro Carlo Petrillo, giovane laureando in Economia, presidente della cooperativa “Istituto Opus Angeli” proposto come candidato consigliere comunale del movimento. “Sul tema delle frazioni – commenta Petrillo – come non richiamarsi all’insegnamento del nostro padre Vescovo emerito Raffaele Nogaro”. Proprio Nogaro, in uno degli ultimi numeri della rivista Quaerite dell’Issr ha spiegato come “deve essere approntata una “Storia di Caserta” e una “Guida dei luoghi d’arte della Città”. E’ possibile che Caserta non debba essere conosciuta neanche dagli studiosi, perché non sa fornire documenti sulla sua identità, o perché è disinteressata delle sue imprese pur meritevoli. E i suoi monumenti d’arte altissima e di genio? Il “Borgo di Casertavecchia”, una meraviglia! Dove si può trovare – continua nel suo intervento sull’ultimo numero della rivista il pastore – una composizione così armonica e così pura della vita, e soprattutto dello spirito, del grande medioevo del Meridione d’Italia? A fianco, bisognoso di riparazione, “S. Pietro ad Montes”. Anch’esso un gioiello piuttosto abbandonato. (…) “S. Leucio”, quasi esplode dall’altura, piena di grazia e di linee delicate, come mani affettuose ad abbracciare tutta la città”. I borghi tifatini non sono la periferia di Caserta ma veri e propri centri storici della città da conservare, rivalutare e promuovere.

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